(ASI) Dopo un anno passato in esilio a causa del tentato colpo di Stato che ha portato all’auto prolcamazione della Anez alla presidenza della Bolivia Evo Morales è rientrato in patria.
Dopo essere stato prima in Messico e quindi in Argentina ieri, lunedì 9, l’ex primo mandatario boliviano è rientrato in patria accompagnato dal presidente argentino Alberto Fernandez ed è stato accolto da migliaia di simpatizzanti del Mas (Movimento al socialismo) in festa.
Al grido di “Evo, Evo” la folla ha salutato l’ex presidente, che da un palco si è rivolto ai suoi fedelissimi con bandiere boliviane. “Viva la nostra proposta di cambiamento” sono state le prime parole del leader dal palco davanti ai suoi connazionali, che lo hanno acclamato. “La prova migliore per dimostrare che non ci sono state frodi nel 2019 sono state le elezioni di quest’anno, il 55% le uniche al mondo”, ha detto Morales.
Nel suo discorso, il leader del Mas ha poi denunciato “il saccheggio delle risorse naturali del suo paese” e ha sottolineato che “l’obiettivo dell'impero statunitense era eliminare il Mas dal governo per avere mano libera. Ma non ci sono riusciti. Hanno fallito si rassegnino”.
Prima di attraversare il confine, Morales ha ringraziato il popolo argentino e in particolare il presidente Fernandez: “Mi ha salvato la vita”, ha detto e ha anche ringraziato il popolo messicano, sottolineando che “il capitalismo e l’imperialismo esistono. La nostra lotta continuerà”.
Il 12 novembre, l’ex presidente presiederà a Chimore “una riunione delle popolazioni indigene di vari paesi latinoamericani”.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia