(ASI) Ciò che ha storicamente caratterizzato il grande Paese degli Stati Uniti, è la capacità di far convivere diverse idee politiche pacificamente. È ciò che sta accadendo in questi giorni negli USA. Joe Biden è stato proclamato ufficialmente il 46 esimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Nella giornata di ieri sono stati grandi i festeggiamenti. Tuttavia rimane il dubbio dei voti postali. Trump non si arrende. Ha già preannunciato una battaglia legale. Viene raggiunto dalla notizia mentre sta giocando su un campo da golf. Non ha intenzione per il momento di riconoscere la vittoria dell’avversario e minaccia di non darsi per vinto. Verranno fatti dei ricorsi legali, inoltrati alla Corte di Giustizia Suprema.
Dal resto del mondo arrivano le congratulazioni per la squadra di Joe Biden e Kamala Harris, la prima Vice Presidente donna nella storia di Washington. Nelle città non ci sono solo giovani a celebrare pacificamente. Si mischiano con i democratici anche i “Trumpiani” che sventolano ancora le bandiere. È probabilmente già iniziata una sorta di convivenza tra due opposte visioni politiche che hanno sempre rappresentato la ricchezza del popolo degli Stati Uniti. Il partito Repubblicano ha tuttavia rialzato la testa. Alla Camera ha guadagnato diversi seggi, mantenendo al Senato la maggioranza. L’accusa per i legali di Trump è quella della frode elettorale provocata dai voti postali. Rudy Giuliani, capo del gruppo legale di Donald Trump riferisce : “Dietro di me, ci sono una sessantina di osservatori dei seggi che testimonieranno che non è stato loro consentito di esercitare il diritto di ispezionare i voti per posta. È illegale e incostituzionale. Non c’è stata alcuna ispezione, questi plichi potrebbero essere arrivati da qualsiasi parte, potrebbero essere stati compilati da chiunque. A Filadelfia hanno tenuto segreti i voti dei deceduti e ci sono 300 mila schede che non sono state visionate da alcun repubblicano”.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia