(ASI) Nuove tensioni politiche e sociali in Costa Rica dopo che il governo ha iniziato a negoziare con il Fondo monetario internazionale un nuovo accordo. L’intesa, di 68 pagine, su cui ha lavorato il governo di Carlos Alvarado, ha trovato il netto rifiuto da parte di quasi tutti i settori sociali del Paese.
L'economista e analista politico costaricano Sofía Guillen, nel corso di un’intervista ha definito ambigua la bozza e non rispondente alle esigenze di nessun settore produttivo.
Guillen ha anche sottolineato che la proposta presentata rappresenta una battuta d'arresto in materia di lavoro che rappresenta anche un passo indietro per i lavoratori visto che cerca di reintrodurre le giornate di lavoro di 12 ore misura che “non solo non incoraggia la creazione di nuovi posti di lavoro ma anzi sfruttano oltremodo quelli già esistenti”.
In merito alle proteste ed agli scioperi in corso da alcuni giorni nel paese Guillén ha spiegato che manca una regia unica dietro queste perché il disappunto proviene da tutti i settori produttivi e sociali.
La bozza di accordo che si articola in tre parti: Permanente, temporanea e strutturale per il momento non prevede grandi privatizzazioni, interessando solo 2 aziende, misura che ha causato lo scontento anche delle fasce più ricche della popolazione.
Secondo le proiezioni della Banca Centrale del paese il Costa Rica chiuderà l'anno con un deficit fiscale del 9,3% e con un debito di oltre il 70% rispetto al prodotto interno lordo.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia