×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Egitto. Il fiore oscuro della Primavera Araba: la persecuzione religiosa

(ASI) Ogni stravolgimento politico presenta vari aspetti, difficilmente riscontrabili mediante letture “a caldo”, fuorviate dall’impulsività che scaturisce quando un evento è estemporaneo. Ciò che è avvenuto in alcuni Paesi del Medio Oriente, durante le cosiddette “primavere arabe”, non sfugge a questa regola.

Oltre la patina buonista e superficiale con cui molti osservatori hanno rivestito le rivolte mediorientali - “La Primavera Araba è la fine del terrore” ha sentenziato il presidente americano Obama -, esiste una realtà più profonda e foriera, forse, di sviluppi tutt’altro che rassicuranti.

L’Egitto, in questo senso, è un utile esempio. La nebulosa levatasi nel marzo scorso per determinare la deposizione di Mubarak e del suo longevo regime, soltanto oggi - alla luce di dati che testimoniano la natura ostile di chi è subentrato al “vecchio satrapo” - inizia a presentare dei contorni più definiti. Il Paese delle piramidi sta dimostrando come il conflitto religioso si rinnovi come una costante in ogni epoca, nell’indifferenza di un’Europa disimpegnata ormai a preoccuparsi di tutelare le proprie radici spirituali.

Ciò che è fiorito - per così dire - dalla “primavera araba” in Egitto è l’emigrazione di oltre centomila cristiani, costretti a fuggire a causa dell’inasprirsi delle tensioni tra copti (cristiani) e salafiti (islamici) e all’aumento del peso politico di questi ultimi. Il quadro che emerge da un rapporto stilato dall’Euhro, Unione egiziana delle organizzazioni per i diritti umani, è dunque desolante. Naguib Gabriell, che dell’Euhro è direttore, spiega con chiarezza che “i copti non se ne vanno dal Paese volontariamente”, bensì “sono costretti a farlo a causa di minacce e intimidazioni da parte degli estremisti salafiti e della mancanza di protezione da parte di chi governa”. Secondo Naguib, il clima anti-cristiano è palesemente aumentato dall’inizio delle rivolte nel marzo scorso, poiché gli estremisti salafiti, con la caduta di un regime che garantiva con severità il rispetto della natura religiosa multiforme del Paese, “hanno preso coraggio”. Gli strali contro i cristiani pronunciati da Yasser Borhami, guida dei salafiti di Alessandria, non aiutano certo a rasserenare gli animi. Egli, durante una trasmissione televisiva, ha accusato recentemente i copti di essere “infedeli, che vivono nell’oscurità perché sono lontani dall’islam”.

Il serpeggiare di questo clima d’odio muove a discapito del Paese. Il rispetto della minoranza cristiana (il 16% della popolazione egiziana) rappresenterebbe, infatti, non solo un esempio di tolleranza e coesistenza, ma anche un’intelligente opera di tutela nei confronti dell’economia dell’Egitto. Eppure il fanatismo ottenebra la ragione. Le parole di Naguib sono in questo senso molto esplicite: “I copti rappresentano un forte pilastro nell'economia. I copti che stanno lasciando la loro terra natale non lo stanno facendo per necessità di lavoro, dal momento che costituiscono la classe imprenditoriale e professionale del Paese, ma per paura della linea dura adottata dai salafiti”. A testimonianza dell’odio interreligioso che sta caratterizzando l’Egitto negli ultimi mesi, il documento dell’Euhro cita l'uccisione di nove cristiani all'inizio di settembre nel distretto di Mokatam Hills sopra al Cairo, la bomba alla chiesa copta di Alessandria a Capodanno e il taglio delle orecchie a un anziano copto a Qena. Una situazione più volte denunciata dai copti, che a maggio hanno manifestato a piazza Martin al Cairo per ribellarsi alle violenze. Situazione che sarebbe il caso che l’Europa seguisse con qualche attenzione in più, onde il vicino Medio Oriente non divenga una tenaglia pronta a stringersi sulla nostra atavica, troppo spesso dimenticata e vilipesa identità cristiana.

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

 
L'onestà intellettuale crea dibattito e stimola nelle persone l'approfondimento. Chi sostiene l'informazione libera, sostiene il pluralismo e la libertà di pensiero. La nostra missione è fare informazione a 360 gradi.

Se credi ed apprezzi la linea editoriale di questo giornale hai la possibilità di sostenerlo concretamente.
 

 

 

Ultimi articoli

Lazio, Barbera (PRC): "La maternità non può giustificare discriminazioni, la giunta regionale rimuova i responsabili"

(ASI) "La vicenda denunciata oggi da 'La Repubblica' riguardante l'assunzione posticipata alle infermiere in maternità vincitrici di concorso nelle strutture sanitarie del Lazio è di ...

Fiore (FN): con mandati di cattura per crimini contro l'umanità per Netanyahu e Gallant, Israele perde la sua legittimità. L'Italia rompa le relazioni

(ASI) "La Corte Penale Internazionale dell'Aia ha emesso mandati di cattura per crimini contro l'umanità nei confronti di Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant. Questo implica che i due non possono ...

Roma, Giubileo. F. De Gregorio-G.Lobefaro (Azione): sfratto signora da immobile Vaticano. chiederemo consiglio straordinario in I Municipio

(ASI) Roma - "A pochi giorni dall'appello del Papa ad accogliere chi vive la precarietà abitativa, assistiamo al tentativo di sfratto perpetrato ai danni di una donna invalida e ...

Europa, Sottosegretario al Ministero dell'Interno Prisco: “Orgogliosi nomina Fitto , certificata autorevolezza Italia e governo”

(ASI) "La nomina di Raffaele Fitto a Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea, con deleghe a Coesione e Riforme è un riconoscimento di altissimo prestigio che inorgoglisce l'Italia e che certifica l'autorevolezza ...

Lavoro. Paolo Capone, Leader UGL: “Rafforzare sinergia fra pubblico e privato per rilanciare l’occupazione”

(ASI) “La firma dei decreti che consentono l'inserimento nella piattaforma per l'inclusione sociale e lavorativa anche dei disoccupati e dei percettori della disoccupazione in quanto collaboratori coordinati e continuativi è un ...

MO, M5S: scioccanti parole Tajani su decisione CPI

(ASI) Roma  - "Scioccanti e vergognose le parole di Tajani sul mandato d'arresto spiccato dalla Corte penale internazionale per Netanyahu e Gallant che secondo il capo della Farnesina va ...

Trasporti, Potenti (Lega): Felice per risorse a scuola inagibile di Montecatini Val di Cecina

(ASI) "Non posso che esprimere la mia felicità per la notizia della firma del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che dispone la destinazione delle risorse di cui ...

Istituto Friedman: Ferma condanna al mandato di arresto della CPI contro Netanyahu e Gallant

(ASI)"L’Istituto Milton Friedman condanna con assoluta fermezza il mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI) contro il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e il Ministro della Difesa ...

Fusione Cosenza, Baldino contesta Occhiuto: «Rozzo spot elettorale, Ionio isolato da sempre per visioni miopi»

(ASI) Roma - <Quando studiavo geografia alle scuole elementari, la Basilicata era la regione più povera d'Italia, accompagnata dalla Calabria e, secondo alcuni sussidiari, anche dalla Puglia. Ora che ...

MO: Provenzano (PD), Italia rispetti CPI e si adegui a sue decisioni

(ASI) "È partito l'attacco alla Corte Penale Internazionale, per il mandato di arresto a Netanyahu. La CPI è un'acquisizione fondamentale della giustizia internazionale, fondata sullo Statuto di Roma. L'Italia ha il dovere ...

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113