(ASI) I funerali di George Floyd saranno celebrati oggi a Minneapolis, la città in cui è deceduto a causa probabilmente dell’asfissia generata dal poliziotto che lo stava tenendo, fermo a terra, col proprio ginocchio.
Proseguono intanto le indagini sulla sua morte che ha generato sentimenti di odio in tutti gli Usa. I 4 ex agenti, che hanno fermato il giovane, sono stati arrestati con l’accusa di omicidio colposo volontario compiuto nei confronti dell’uomo. Lo ha stabilito nelle ultime ore la procura generale del Minnesota. “Non riesco a respirare”. Tale frase, pronunciata dall’afroamericano poco prima di spirare, è stata ripetuta nelle ultime ore dai manifestanti, riuniti in forma pacifica, sdraiati a terra davanti alla Casa Bianca. L’area, attorno alla residenza presidenziale, è protetta da 2200 soldati della Guardina Nazionale, dislocati al fine di evitare nuove violenze. Sit – in sono stati organizzati, intanto nelle ultime ore, anche in altre città americane, nonostante il coprifuoco in vigore. Circa 90 persone sono state arrestate, questa notte a New York, ma non sono avvenuti i tanto temuti saccheggi come qualche giorno fa. Donald Trump ha reso noto che forse non è necessario l’intervento dell’esercito per reprimere le rivolte. Tale presa di posizione è giunta non solo grazie a una, seppur lieve, diminuzione della tensione sociale, ma anche per lo scontro con il suo ministro della Difesa Mark Esper. Il capo del Pentagono ha espresso ieri infatti la propria contrarietà al possibile uso della forza, opzione presa in considerazione dal tycoon, nei confronti dei dimostranti.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia