(ASI) Il 17 aprile, secondo quanto stabilito dall’Assemblea nazionale dell’Ecuador è “il giorno dell’Unione della nazioni sudamericane”, ovvero dell’Unasur l’organizzazione intergovernativa dell’America indiolatina che raggruppa 12 paesi dal 2008, anno della sua fondazione.
L’organizzazione non sta vivendo un periodo facile, attualmente 6 paesi, ovvero la metà si sono autosospesi, anche l’Argentina è pronta a riprendere il proprio posto, mentre la Colombia ha da tempo annunciato la volontà di lasciare l’organizzazione. In particolare, sono i partiti di destra e gli Usa a mettere in crisi l’organizzazione.
La giornata dell’Unasur si celebra il 17 aprile in ricordo del primo vertice sudamericano sull'energia tenutosi a Isla Margarita, in Venezuela, il 17 aprile 2007. Quel giorno venne infatti stabilito che l'iniziativa di integrazione allora denominata Comunità delle nazioni sudamericane sarebbe stata chiamata Unione delle nazioni sudamericane (Unasur).
Obiettivo della giornata è quello di riaffermazione la centralità della costruzione di un'identità sudamericana, nei cittadini di tutti i paesi membri e di una coscienza favorevole al processo di integrazione.
Il gruppo è nato quando quasi tutti i paesi dell’area avevano una guida socialista ed ora che in molti paesi è in atto una rivoluzione reazionari l’ente è in crisi.
L’attacco più recente è arrivato dal nuovo governo dell'Uruguay, guidato dal presidente di destra Luis Lacalle Pou, il cui cancelliere Ernesto Talvi ha annunciato lo scorso marzo l'uscita del paese dall’Unasur.
“È un ente regionale, basato su allineamenti politico-ideologici e che, di fatto, ha smesso di funzionare: non ha più sede e manca un segretariato generale operativo”, ha affermato Talvi, aggiungendo che la posizione del suo paese è motivata anche dal fatto che il gruppo è stato abbandonato dalla maggior parte dei paesi della regione, ad eccezione di Guyana, Suriname, Venezuela e Argentina.
Al momento della sua fondazione il boliviano Evo Morales e gli allora presidenti dell'Argentina, Néstor Kirchner, del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva e del Venezuela, Hugo Chávez, concordarono sul fatto che la scelta migliore fosse organizzare uno spazio di discussione autonomo che fosse autonomo dall'OSA, l’Organizzazione degli Stati Americani capeggiati dagli Usa.
Nell'aprile 2018, Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Paraguay e Perù ha presentato il proprio ritiro temporaneo e indefinito. Stessa scelta è stata poi operata dall’Ecuador e dalla Bolivia dopo il colpo di stato dello scorso novembre che ha portato alla caduta di Morales.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia