(ASI) I contagi del Coronavirus possono avvenire anche attraverso l'aria e non solo mediante il contatto fisico, poiché il microrganismo è molto più resistente di quanto si pensi.
La clamorosa scoperta è giunta da recenti studi che vengono presi in considerazione dall’Organizzazione mondiale della sanità. Quest’ultima è pronta a rivedere le sue misure guida, da suggerire ai governi, per limitare il numero dei nuovi casi positivi alla malattia. Lo ha annunciato oggi il direttore responsabile, dell'importante ente internazionale, in un’intervista alla Bbc. Potrebbe essere necessario proporre, se non addirittura imporre, l’uso obbligatorio dei dispositivi di protezione individuale nei luoghi pubblici in cui è impossibile il rispetto del distanziamento sociale. La stessa prescrizione potrebbe scattare anche nei confronti di chi è in contatto, in casa, con persone colpite dall’infezione. “Stiamo studiando – ha spiegato così David Heymann alla principale rete televisiva della Gran Bretagna -le ultime evidenze scientifiche", specificando che ci vorranno settimane o mesi per avere quelle complete. Gli elevati contagi negli ospedali sono un fattore significativo che denota l’attendibilità delle ulteriori informazioni acquisite. Il Covid-19 in aerosol, quindi non nel respiro normale ma in quello prodotto dalle macchine, potrebbe rimanere attivo per molte ore. I reparti di rianimazione sarebbero i luoghi dove la stana potrebbe saturarsi di aria infetta, generando notevoli pericoli per medici e infermieri. Entrambe le categorie sono già in difficoltà, in moltissime nazioni, a causa dell’assenza di respiratori indispensabili per tenere in vita i pazienti interessati dalla patologia. Numerosi governi continuano intanto a imporre la quarantena, in base al modello italiano, per rallentare la curva epidemica. Essa sta calando nel nostro paese ma - ha evidenziato l’Istituto Superiore di Sanità - la guardia deve rimanere alta. “Tutti a casa anche il primo maggio”, ha detto questa mattina Angelo Borrelli, in un’intervista al programma “Radio anch’io” su Radio Rai Uno, in riferimento alla situazione nella penisola. Ha precisato però, qualche ora più tardi, che non ha comunicato ulteriori date oltre a quelle fornite da Palazzo Chigi. “L’orizzonte temporale resta quello del 13 aprile, come annunciato dal presidente del Consiglio. Ogni decisione sulle misure restrittive e sull'eventuale fase 2 spetterà dunque al governo che, come sempre, si avvarrà delle indicazioni del comitato tecnico-scientifico”.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia