(ASI) “Il Parlamento europeo, con oltre 5.000 persone che vi lavorano e viaggiano regolarmente tra la loro città natale e Bruxelles, ha il potenziale per diventare un focolaio di trasmissione del Coronavirus.
Chiediamo di sospendere tutte le attività parlamentari con effetto immediato, fino a quando i rischi per la salute legati alla diffusione del virus saranno sotto controllo”, così in una nota la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo che annuncia di aver inviato una lettera al Presidente del Parlamento europeo David Sassoli firmata da Tiziana Beghin, capodelegazione, e da tutti gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle: Isabella Adinolfi, Fabio Massimo Castaldo, Ignazio Corrao, Rosa D’Amato, Eleonora Evi, Laura Ferrara, Mario Furore, Chiara Gemma, Dino Giarrusso, Daniela Rondinelli, Piernicola Pedicini, Sabrina Pignedoli e Marco Zullo.
“Nella lettera esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per la diffusione della malattia infettiva causata dal coronavirus COVID-19 in Europa e per richiedere ulteriori misure di sicurezza per salvaguardare i Membri del Parlamento europeo, il personale e la popolazione locale. Il livello di emergenza legato alla diffusione di questo virus - si legge nella lettera - è notevolmente aumentato nel corso delle ultime ore: il numero di casi confermati si sta moltiplicando in molti Stati membri, compreso il Belgio, e sono state confermate nuove aree di contagio. Misure di sicurezza straordinarie sono state adottate dalle autorità pubbliche di tutta Europa e intere aree sono state messe in quarantena. Il numero di casi confermati è in costante aumento in Belgio e a Bruxelles e questa settimana abbiamo riscontrato i primi casi di nuovi coronavirus nelle istituzioni dell’UE”.
“Sebbene apprezziamo - continua la lettera - che siano già state adottate misure straordinarie per far fronte a questa emergenza, riteniamo che la situazione in rapida evoluzione e i maggiori rischi per la salute richiedano ulteriori misure di sicurezza come l'immediata interruzione di tutti i lavori parlamentari, compresa la prossima sessione plenaria, come misura precauzionale”.