(ASI) Nell’ambito della conferenza internazionale “No drug, no problem” che si è svolta a Roma il 20 e 21 febbraio e che ha visto la presenza di 57 paesi, l’Ambasciata della Repubblica islamica dell’Iran ha permesso alla stampa di incontrare il Brig. Gen. Masoud Zahedian, Capo delle Forze di Polizia Antinarcotici di Tehera-n che ha sottolineato l’impegno del suo paese in questo contesto.
Nel corso dell’incontro Il Generale Zahedian ha più volte sottolineato il grande impegno dal suo paese in questo contesto “nonostante le sanzioni che limitano le risorse a disposizione delle forze di sicurezza iraniane”.
L’esponente della Repubblica islamica ha ricordato come il suo paese abbia un ruolo fondamentale “nella rotta dei Balcani delle droghe. E noi abbiamo profuso un impegno sempre maggiore, anche pagando un prezzo molto con oltre 3800 morti e più di 12500 feriti nelle nostre forze di sicurezza”.
Il rappresentante di Teheran ha poi ricordato “l’aggressione e l’occupazione compiuta dal governo terroristico americano” ai danni dell’Afghanistan e come in questi anni la produzione del paese di oppio sia aumentata “dalle 185 tonnellate del 2001 la produzione è cresciuta di circa 35 volte e si stima che nel 2019 sia stata di ben 6400”.
“I grandi sforzi dell’Iran - ha ribadito il generale Zahedian - nella lotta contro il narcotraffico si basa sulle nostre risorse ma il sostegno dei paesi che beneficiano del nostro impegno è stato quasi nullo”.
Per quanto riguarda i risultati ottenuti dal paese opportuno ricordare che solo lo scorso anno le forze di sicurezza iraniane hanno scoperto e sequestrato oltre 814 tonnellate di sostanze stupefacenti.
In merito alla conferenza di Roma il capo delle forze di polizia antinarcotici ha spiegato che si sono svolti anche numerosi incontri bilaterali e tutti i partecipanti hanno firmato una dichiarazione congiunta su programmi da cui ripartire e vari progetti da lanciare.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia