(ASI) Podgorica (Montenegro) - Il Montenegro dice no al testo sulle unioni civili. Il Parlamento di Podgorica non ha approvato la legge per legalizzare le unioni omosessuali, che ha trovato solo 31 voti a favore, su un totale di 81.
I contrari alla legge hanno scelto l'astensione, mentre chi ha potuto bloccare il tutto sono stati i deputati dei partiti delle minoranze etniche, nonostante appartengano al Governo stesso. Nello specifico i deputati del Partito Democratico dei socialisti al governo, Dps, socialdemocratici e liberali hanno appoggiato la riforma, ma quelli del Partito Bosniaco, Bs, l'iniziativa civile croata, Hgi e la formazione etnica albanese Forca, che fanno parte della coalizione, si sono opposte al cambiamento.
Gli attivisti Lgbt, hanno accusato gli oppositori di "distruzione del processo di democratizzazione del Montenegro", e della sua mancata integrazione nel percorso europeo. Eppure, il Montenegro non sembra molto favorevole ad aderire a questi valori. La popolazione, molto conservatrice, non vede di buon occhio questi "valori europei o euro atlantici" che siano. Difatti, il blocco di opposizione, il fronte Democratico, è molto più vicino alla Russia che alla Ue. Eppure, si trattava di una legge molto inclusiva, che garantiva libertà a tutti i cittadini, visto che le unioni civili tra individui valgono non solo per lo stesso sesso, ma anche tra sessi opposti. Il Governo, riproporrà il tutto in ottobre, e a seguire, si vorrebbe, come è stata prassi in tutta Europa, una legge sull'adozione dei bambini da parte della popolazione Lgbt.
Chi vincerà la partita, il fronte conservatore o le varie Ong tipo Queer Montenegro, che influenzano quotidianamente i governi?
Valentino Quintana - Agenzia Stampa Italia