(ASI) La Russia ha confermato la profonda distanza, con gli Stati Uniti, in merito alla crisi venezuelana.
Il viceministro degli Esteri del Cremlino, Sergei Rjabkov, ha incontrato oggi a Helsinki il sottosegretario di Stato americano David Hale. Il rappresentante di Vladimir Putin ha ammesso che il dialogo, con l’omologo di Washington, è stato difficile, sottolineando così che non esiste, al momento, un punto di convergenza sul tema. Il diplomatico dello zar ha ribadito che il suo paese non ha inviato un contingente militare sul territorio, gestito dal governo di Caracas, per proteggere da possibili azioni offensive il presidente Nicolas Maduro. Il leader della Casa Bianca, Donald Trump, ha detto più volte, nei mesi scorsi, che quest’ultimo deve lasciare il suo incarico per consentire, all’autoproclamato presidente Jhuan Guaidò non eletto dal popolo ma appoggiato dagli Usa e da altri 53 nazioni, di formare un proprio governo. Mosca e Pechino si oppongono a tutto ciò, giudicando tale atteggiamento una grave ingerenza negli affari interni di un paese sovrano e quindi una pesante violazione del diritto internazionale.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia