(ASI) L’Iran è tornato a respingere le pressioni della Francia e di altri paesi europei per nuovi colloqui in merito al suo programma per i missili balistici, pur ribadendo di non voler aumentare la portata delle proprie armi.
La settimana scorsa Parigi aveva minacciato Teheran di nuove sanzioni se il governo iraniano non avesse aperto a nuovi colloqui in merito a dei missili che vengono indicati dall’Europa come offensivi e nuovo fattore di instabilità nel quadro mediorientale.
“I negoziati sulle capacità missilistiche e difensive dell'Iran non sono accettabili in alcun modo”, ha tuonato il generale Hassan Firouzabadi, tra i principali consiglieri del leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, come riportato anche dall'agenzia di stampa locale Irna.
Firouzabadi sostiene che la pretesa francese parte dalla volontà delle autorità parigine di distogliere l’attenzione dai problemi interni.
Sulla vicenda si è espresso anche Amir Hatami che ha sottolineato: “I nemici dicono che il potenziale missilistico dell'Iran dovrebbe essere eliminato, ma abbiamo ripetutamente affermato che le nostre capacità missilistiche non sono negoziabili”, copiando una frase spesso utilizzata a Washington e Tel Aviv per difendere i loro arsenali.
Nel novembre 2017, i vertici delle Guardie rivoluzionarie iraniane hanno detto che avrebbero aumentato la portata dei suoi missili oltre i 2.000 km, se l'Europa avesse minacciato l'Iran.
Una risoluzione del Consiglio di sicurezza del Regno Unito diffusa in seguito al raggiungimento dell’accordo sul nucleare iraniano del 2015 ha “invitato” Teheran ad astenersi per otto anni dallo sviluppo dei missili balistici. L’Iran ha sempre sostenuto che questo pronunciamento non è un ordine vincolante negando di voler sviluppare missili in grado di trasportare testate nucleari.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia