(ASI) Tensione internazionale sempre più alta. Gli Stati Uniti si ritireranno unilateralmente dal Trattato INF, inerente agli strumenti bellici nucleari a medio raggio, dal prossimo 2 febbraio.
Lo ha annunciato ieri il sottosegretario di Stato americano, Andrea Thompson, partecipando ad una riunione della Nato a Bruxelles. La violazione denunciata da Washington riguarda il mancato riconoscimento dei russi che i missili 9M729, in loro possesso, hanno una gittata vietata in quanto supera i 500 chilometri. I diretti interessati respingono tale versione dei fatti, bollandola come falsa e sostenendo pertanto di continuare a osservare i contenuti dell’importante documento. L’esponente USA aveva espresso, al termine dell’incontro avvenuto due giorni fa a Ginevra col suo omologo del Cremlino, la propria delusione perché la controparte “vuole continuare a violare l’accordo”, stipulato nel 1987, tra l’ex leader della Casa Bianca Ronald Reagan e l’allora numero uno dell’ Unione Sovietica Mikhail Gorbaciov. L’ambasciatrice di Donald Trump presso l’Alleanza Atlantica, Kay Bailey Hutchison, ha specificato che Vladimir Putin avrà sei mesi di tempo per dimostrare la volontà di rispettare i termini dell’intesa. Lo zar ha risposto, in un’intervista, di non aver interesse ad avviare una nuova corsa agli armamenti, con il paese d’oltreoceano, invitando al contempo però il suo presidente a non percorrere la strada intrapresa in quanto potrebbe causare gravi conseguenze.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia