(ASI) TEHERAN - Il leader Supremo della Rivoluzione rivolgendosi ai funzionari iraniani del commercio e dell'economia, ha giudicato inefficaci sia le pressioni esercitate dai nemici e sia le sanzioni imposte da alcuni paesi occidentali contro Teheran, sottolineando che gli embarghi non hanno lasciato alcun impatto negativo e impedito i rapidi progressi dell'Iran”.
Inoltre la Guida Suprema ha aggiunto: "I nemici hanno cercato, attraverso queste pressioni, di rendere il popolo iraniano deluso per spingerlo a sconfiggere la Rivoluzione Islamica, ma non sono riusciti ad intaccare la devozione e fedeltà popolare alla nazione iraniana".Infine l'Ayatollah Khamenei ha detto: "Siamo fiduciosi perché i cuori (del popolo iraniano) hanno dimostrato di essere pieni di speranza.. Il popolo iraniano è abituato ai sacrifici e alla lotta. Perciò supereremo le difficoltà e sconfiggeremo tutti i complotti".
Anche il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, rivolgendosi alla cerimonia d' inaugurazione di quattro grandi progetti industriali di produzione nella provincia nord-occidentale dell'Iran di West Azarbaijan., ha lodato la fiorente economia dell'Iran, e ha respinto come inutile gli sforzi compiuti dagli Stati Uniti e dei suoi alleati occidentali per offuscare l'immagine pubblica dell'economia iraniana per discreditare la sua fama nel mondo e all'interno del paese.
"Essi (i nemici) stanno cercando di dimostrare che l'economia iraniana e le condizioni di vita delle persone sono cattive, mentre la verità è l'opposto e il nostro paese non ha alcun problema", ha ribadito Ahmadinejad.
Infine il presidente iraniano ha sottolineato: “Nonostante le pressioni e le sanzioni economiche imposte al paese dai nemici della Repubblica Islamica dell'Iran, l'economia del paese sta progredendo ed è in crescita sia in campo scientifico e sia in quello economico. La Repubblica islamica dell'Iran, grazie soprattutto alla sua indipendenza politica ed energetica volta alla produzione propria della tecnologia nucleare potrà trasformarsi in una potenza mondiale ed in un modello da seguire per altri paesi del terzo mondo”.