(ASI) La tensione in Europa orientale non accenna a diminuire. Il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha ordinato oggi il divieto di entrata, nel suo territorio, per gli uomini di nazionalità russa di età compresa tra i 18 e i 60 anni.
L’obiettivo è quello di evitare ulteriori minacce, alla sicurezza nazionale, derivanti dalla possibile formazione di distaccamenti di eserciti privati alle dipendenze del paese ostile. L’Occidente chiede, a grande voce, a Vladimir Putin di rilasciare i mezzi di Kiev sequestrati e i loro equipaggi arrestati in seguito allo sconfinamento, di domenica scorsa, nelle acque territoriali del proprio vicino. Angela Merkel domanderà tutto ciò al numero uno del Cremlino, a margine del G20 iniziato oggi a Buenos Aires, ribadendogli al contempo la necessità di garantire la libertà di navigazione nello stretto di Kertch il cui transito, secondo il governo ucraino, sarebbe vietato completamente alle imbarcazioni di Kiev (accusa smentita totalmente dalla controparte). I tentativi della cancelliera tedesca, di spegnere la pericolosa crisi, sono messi a dura prova però dalla decisione di Donald Trump di non incontrare lo zar fino a quando non adempirà ai propri obblighi internazionali, cessando quindi la sua politica aggressiva nei confronti degli stati confinanti. Anche l’Italia è intervenuta sulla questione. “Penso e spero che Kiev e Mosca ne possano venire fuori, non abbiamo bisogno di ulteriori crisi”, ha fatto sapere il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dalla capitale argentina dove sta partecipando alla riunione con i capi di Stato e di governo. Il numero uno di palazzo Chigi ha invitato così Putin a cambiare atteggiamento, rilasciando i marinai arrestati.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia