(ASI) Aumenta la tensione in Europa orientale. L’esercito ucraino ha denunciato nuove vittime a causa di 28 violazioni in 24 ore, avvenute da parte dei separatisti sostenuti da Mosca, della tregua sancita da qualche anno tra le parti in conflitto.
Due soldati di Petro Poroshenko, secondo quanto si è appreso, sono morti infatti perché colpiti da armi pesanti e altrettanti sono deceduti a causa delle deflagrazioni di mine. La situazione rischia di diventare dunque nuovamente esplosiva, soprattutto in seguito alla decisione, assunta dalla Casa Bianca nei mesi scorsi, di inviare armi letali ai militari di Kiev. La mossa è stata vista dal Cremlino come una minaccia agli accordi di Minsk, volti ad avviare un serio processo di pace nell’area. L’inviato speciale del dipartimento di Stato americano, Kurt Volker, ha affermato intanto che gli Stati Uniti hanno respinto l’ipotesi di realizzare un referendum sullo status della regione del Donbass. Il rappresentante di Donald Trump ha giustificato tutto ciò sostenendo che l’iniziativa non ha motivazioni legali. L’ipotesi in questione era stata valutata nell’ultimo colloquio tra il tycoon e il suo omologo russo Vladimir Putin e rischia di essere un elemento ulteriore di divergenza tra loro. I due leader continuano ad affrontarsi così, su sempre più fronti, in una pericolosa guerra per procura, dagli esiti imprevedibili, che pone rischi alla stabilità dell’intera comunità internazionale.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia