(ASI) Dalla minaccia inerente al possibile scoppio di una guerra atomica, negli anni scorsi fino al termine del mese dicembre del 2017, ad una vera e propria storia d’amore.
“Mi ha scritto lettere bellissime. Ci siamo innamorati”. E’ la clamorosa ammissione delle ultime ore, ovviamente scherzosa, del presidente statunitense, Donald Trump, nei confronti del suo omologo nordcoreano Kim Jong-un. Il leader della Casa Bianca ha espresso così nuovamente il proprio ottimismo in merito ai progressi dei rapporti diplomatici, tra Washington e Pyongyang, grazie allo storico vertice tra loro dello scorso 12 giugno.Il Segretario di Stato americano si recherà prossimamente nel paese asiatico. Il ministro tenterà di organizzare un secondo faccia a faccia tra i protagonisti di quello avvenuto, a Singapore sotto gli occhi dei media di tutto il mondo, circa 4 mesi fa. “Vogliamo essere sicuri di avere le condizioni giuste perché possa essere di successo”, ha comunicato Mike Pompeo, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu nei giorni scorsi a New York, dopo aver parlato col suo omologo nordcoreano Ri Yong. Quest’ultimo ha ribadito la volontà ferma del suo governo a eliminare, come richiesto dalla comunità internazionale e dall’interlocutore d’oltreoceano, le armi di distruzione di massa presenti negli arsenali dell’esercito. Ha accusato quindi il tycoon di una scarsa collaborazione, che pesa sulla costruzione di una fiducia reciproca, per la carente volontà di allentare le sanzioni, nei confronti della propria nazione, prima dell’avvenuta denuclearizzazione. L’ennesimo stallo, che si è creato tra Washington e Pyongyang, potrebbe quindi incrementare la tensione, regionale e globale, tra grandi potenze. Vedremo quanto sarà solido il “fidanzamento” tra i due presidenti: come si dice, in casi del genere, “se saranno rose fioriranno”.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia