(ASI) Lo sciopero generale indetto in Argentina contro la politica economica del presidente Mauricio Macri ha registrato un'adesione molto alta bloccando di fatto il paese. A proclamare lo sciopero è stata la Confederazione generale dei lavoratori (Cgt) ma tutte le sigle hanno aderito all'astensione dal lavoro. Ieri nel paese non hanno circolato autobus, metropolitana, taxi, treni e aerei; gli uffici pubblici e le banche sono rimaste chiuse.
"Lo sciopero è stato contundente in tutto il paese", ha manifestato il triumvirato alla guida della Cgt composto dai segretari Juan Carlos Schmid, Héctor Daer, y Carlos Acuña, in una conferenza stampa tenutasi al termine della mobilitazione nella quale, nonostante la fortissima adesione, è stato evitato tuttavia il tono celebrativo.
Il direttivo della Cgt ha denunciato che "il programma economico del governo sta portando al disastro il popolo argentino, pregiudicando seriamente il lavoro, le piccole e medie imprese, il commercio, le economie regionali e i settori più vulnerabili". Hector Daer a sua volta ha sottolineato che "queste politiche sono già state applicate in passato ed hanno avuto conseguenze negative", e ha denunciato che il governo non manifesta "la volontà politica di difendere i lavoratori" e che "l'unica cosa che gli interessa in questo momento è il deficit". "Il dialogo senza risposte non serve a nulla" ha invece dichiarato Carlos Acuña, facendo riferimento all'appello rivolto dal governo per scongiurare lo sciopero.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia