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E se la vera rivoluzione fosse quella belga?

 (ASI) Più di 365 giorni, più di un anno senza governo. Accade in Belgio dove il 14 giugno dello scorso dello scorso anno si sono tenute le politiche che non hanno espresso nessuna maggioranza possibile.

 

In un paese sempre più diviso tra fiamminghi e valloni causa delle dimissioni del primo ministro uscente Yves Le terme succede anche questo.

All’orizzonte non sembrano esserci vie d’uscita da questa singolare condizione i fiamminghi del nord infatti non vogliono scendere a patti con i socialisti francofoni e viceversa e nel paese sembrano mancare quei politici all’italiana per cui la poltrona viene prima di tutto e si può tranquillamente passare da una parte all’altra della barricata.

Certo in questi dodici mesi non sono mancati incontri al vertice e trattative per risolvere la crisi ma tutti si sono chiusi con un nulla di fatto. Allo stato attuale l’ipotesi più plausibile, anche guardando l’aria che tira in giro nel mondo è quella di una secessione che darebbe vita a due entità talmente piccole da diventare ben presto satelliti dei paesi vicini, come farebbe Parigi a non interessarsi ai destini dei destini francofoni?

Il socialista Di Rupo sta provando ancora una volta a trovare una maggioranza che lo sostenga ma l’impresa appare sempre più difficile anche perché la controparte chiede l’approvazione di numerose riforme dello Stato prima di scendere a compromessi e formare un nuovo esecutivo. La vicenda racconta la crisi più grande che da anni interessa il paese, diviso sempre più nettamente tra nord e sud non solo dal punto di vista politico, ma anche da quello culturale, economico e naturalmente linguistico.

Il potere rimane quindi nelle mani del dimissionario Le terme che però non può far altro che svolgere l’ordinaria amministrazione in attesa di sviluppi tali da permettergli di passare la mano

E la popolazione?

Nel frattempo la vita in Belgio continua, il governo uscente non può varare riforme liberiste, non può mandare i soldati i soldati a combattere per gli interessi degli statunitensi e non può aumentare il prezzo dei servizi o tagliare lo stato sociale; insomma i cittadini sembrano avere solo da guadagnare da questa situazione.

Per la cronaca va detto che grazie a questa empasse il Belgio è diventato il Paese che per più tempo è stato senza governo superando l’Iraq che dopo l’invasione statunitense ha dovuto aspettare solamente 249 prima che Bush ed i suoi nominassero il nuovo regime.

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