(ASI) Dublino – In Irlanda l’aborto è passato. Il referendum, tenutosi venerdì 25 maggio, per abrogare una legge costituzionale che proibisce l’interruzione di gravidanza, ha visto la vittoria del “sì” con il 66,4% mentre il “no” si attesta al 33,6%. I movimenti pro-aborto festeggiano e i movimenti pro-vita dichiarano la loro sconfitta. L’affluenza elettorale raggiunge il 70%.
Dunque l’articolo 8 della Costituzione della Repubblica d’Irlanda sulla tutela della vita del nascituro, introdotto nel 1983 per cementare il divieto di fatto dell’interruzione della gravidanza, salvo casi eccezionali di pericolo diretto per la vita della madre, è ora storia. In una Nazione che aveva la forte presenza culturale e popolare del cattolicesimo e che si è contraddistinta per gli eroici esempi di lotta per la liberazione nazionale – come nella pasqua del 1916, quando i patrioti irlandesi tentarono di cacciare l’occupazione britannica dalla propria terra –, questo risultato rappresenta la seconda vittoria della visione “progressista”. Infatti nel 2015, l’Irlanda aveva già visto vincere il “sì” nel referendum sul matrimonio tra persone dello stesso sesso.
I due leader del Partito Verde Europeo, Monica Frassoni e Reinhard Bütikofer, in una nota dichiarano che “La notizia che la maggioranza degli irlandesi ha votato per cambiare lo status quo sull’aborto sarà un enorme sollievo per le donne di tutto il mondo”. “Crediamo – prosegue la nota – che tutti in Europa debbano avere il diritto di decidere quando, come, e se, vogliono iniziare una famiglia, e speriamo che altri Paesi con leggi proibitive sull’aborto seguano ora l’esempio dell’Irlanda”.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia