(ASI) I negoziati tra le autorità argentine e il Fondo Monetario Internazionale dureranno settimane. Lo ha annunicato il capo di Gabinetto argentino Marcos Pena in merito alla linea di credito di oltre 20 miliardi di dollari per fare fronte alla volatilità dei mercati.
In merito al negoziato con l'Fmi, Pena ha dichiarato che “il governo intende essere il più prudente e responsabile possibile in termini di informazioni". Il coordinatore dell'esecutivo ha negato inoltre che il negoziato rappresenta un ritorno al Fondo monetario nei termini in cui lo fece l'allora governo del presidente Fernando de La Rua all'epoca della tragica crisi del 2001.
In merito alla possibilità che il prestito dell'Fmi possa dare il via a nuove politiche di austerità Pena ha speigato che l'approccio del governo sarà "gradualista" rispetto all'aggiustamento dei parametri macroeconomici.
Pena ha anche assicurato che "non c'è stata nessuna richiesta o condizione del Fondo fino a questo momento per ottenere il credito" e ha ricordato il fatto che il direttore dell'organismo di credito, Christine Lagarde, "è stata qui solo un mese fa e ha dato un forte appoggio alla nostra politica di gradualismo".
All'inizio della settimana il ministro dell'Economia argentino Nicolas Dujovne si recato a Washington per iniziare i negoziati con il Fondo monetario internazionale sui termini dell'assistenza finanziaria che l'organismo concederà al governo di Buenos Aires per far fronte alla forte volatilità dei mercati che ha provocato una massiccia uscita di capitali ed una svalutazione della moneta di oltre il 13 per cento in una settimana.
Secondo quanto segnalato dalla stampa specializzata, le linee di finanziamento a cui punta Dujovne sono due, il Flexible Credit Line (Fcl) o il Precautory and Liquidity Line (Pll), entrambe destinate alla "prevenzione e mitigazione di crisi". Queste linee sono state create nel 2015 e perfezionate in un secondo momento nel 2017 e fanno parte di un nuovo tipo di approccio appunto di tipo "flessibile" all'assistenza finanziaria e che tiene conto maggiormente delle esigenze del paese sollecitante.
Fabrizio Di Ernesto-Agenzia Stampa Italia