(ASI) La Russia ha deciso di rispondere, in modo speculare, alla decisione degli Stati Uniti, di alcuni paesi dell’Unione Europea e di altri, di espellere i propri funzionari dai loro territori.
Il ministro degli esteri, Sergej Lavrov, ha ritenuto opportuno mandare via quindi 150 diplomatici occidentali, di cui 60 americani e 2 italiani, aggiungendo che sarà chiuso anche il consolato di Washington a San Pietroburgo. Mosca ha attuato così la medesima iniziativa ostile, realizzata dai partner occidentali in risposta al caso Skripal, ribadendo la propria volontà di scoprire la verità in merito all’avvelenamento, di cui è accusata, dell’ex spia del Kgb. La Casa Bianca ha criticato duramente l’iniziativa, attesa da giorni, di Vladimir Putin. L’amministrazione Trump ha invitato quest’ultimo a “non fare la vittima”, bollando la sua rappresaglia come “ingiustificata” e ha rivendicato il suo diritto a rispondere. E’ prevedibile, soprattutto se tutto ciò dovesse succedere, un ulteriore aumento della tensione tra le superpotenze, un preoccupante indebolimento delle già fragili condizioni di sicurezza della comunità internazionale e altre conseguenze economiche terribili per il mondo.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia