(ASI) Esteri – La Russia prova a smorzare i toni e a ricondurre le parti al dialogo, ma conosce bene le difficoltà esistenti. E’ consapevole, però, che un conflitto sarebbe inaccettabile perché coinvolgerebbe il mondo intero e potrebbe essere condotto con armi non convenzionali.
Il ministro degli esteri di Mosca, Sergej Lavrov, ha telefonato ieri al suo omologo americano, Rex Tillerson, per proporsi come mediatore tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord. Il rappresentante di Vladimir Putin ha criticato, tuttavia, la retorica aggressiva utilizzata dalla Casa Bianca nei confronti di Pyongyang. L’amministrazione Trump si dice pronta al dialogo, ma chiede che Kim Jong Un fermi lo sviluppo del suo programma nucleare. Il regime continua a ribadire, tuttavia, la volontà di proseguirlo per difendersi dalle minacce del Pentagono e dalle pressioni economiche della comunità internazionale. Le nuove sanzioni, varate poco prima di Natale dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in risposta all’ultimo test missilistico, potrebbero aggravare la situazione. Secondo alcune fonti dei servizi segreti di Seoul, ci sarebbe un’elevata probabilità che il regime nordcoreano possa lanciare a breve un nuovo satellite in orbita allo scopo di sperimentare nuove tecnologie che gli consentano di colpire, in caso di conflitto, anche territori molto lontani come, ad esempio, quello americano.
Marco Paganelli - Agenzia Stampa Italia