(ASI) «Per quanto riguarda il tema delle sanzioni, la posizione del nostro leader, Mauro Tiboni, è molto chiara. E’ una posizione che è condivisa da tutti i membri del gruppo politico d’Italia nel Cuore, ed è rivolta alla salvaguardia dell’Italia e delle sue aziende. L’embargo alla Russia e le sanzioni economiche, stanno rappresentando un forte danno alle imprese italiane, che rappresentano un’eccellenza a livello internazionale.
Il nostro leader ha espressamente e chiaramente manifestato la sua assoluta contrarietà a questa folle linea di condotta. Basti ricordare che durante tutta la campagna elettorale, lo stesso Presidente Trump aveva manifestato la sua volontà di riavvicinarsi alla Russia di Putin, considerando le sanzioni come un ostacolo a questo processo di riavvicinamento. Per altro lo stesso Trump ha dichiarato anche, in talune occasioni, profili d’incostituzionalità del pacchetto di sanzioni, che invece è stato fortemente voluto dal Congresso, che quindi ha bypassato un eventuale veto presidenziale approvando ad una larga maggioranza questo pacchetto sanzionatorio. Tutta via aldilà dei rapporti fra i massimi organi costituzionali, che riguardano il Congresso e il Presidente americano, Italia nel Cuore vuole affrontare il tema delle sanzioni che sono state approvate nei confronti della Russia, sotto un altro profilo: vale a dire l’impatto che queste sanzioni hanno sul sistema economico italiano. L’Italia in Europa si posizionava come secondo Paese esportatore nei confronti del mercato russo, con un interscambio di 40miliardi di Euro. Questo scambio è andato via via riducendosi a causa delle sanzioni. Quindi possiamo chiaramente affermare che l’Italia sta pagando un prezzo molto alto per l’approvazione di sanzioni e controsanzioni. Sanzioni che per altro hanno colpito tutti i comparti del Made in Italy, a partire – ad esempio – il settore delle auto, il settore dei mobili, il settore della meccanica. Solo il settore delle auto ha subito una forte riduzione del suo fatturato pari al 60%. Basti ricordare, infine, che la fetta di mercato conquistata dai nostri esportatori con prodotti di qualità, è stata rapidamente distrutta e sostituita con prodotti d’imitazione. Quindi diciamo che il Made in Italy ha subito anche un forte danno all’immagine, in quanto all’interno del mercato russo i prodotti italiani sono sostituiti da prodotti di bassissima qualità. E se queste tensioni politico-economiche dovessero continuare, degli analisti austriaci sostengono che l’Italia potrebbe perdere ulteriori 200mila posti di lavoro, con una riduzione del PIL pari allo 0,4%. Italia nel Cuore non può che avere a cuore il bene dell’Italia, della sua economia, della sua gente. Economia che si basa sulle attività di piccole e medie imprese, che hanno nel tempo alimentato il progresso non solo dell’Italia, ma di tutto il resto del mondo. Possiamo dunque concludere che questo sistema di sanzioni sta fortemente danneggiando l’Europa, la Russia. E quindi l’Europa si rivela ancora una volta un bagno di sangue per l’Italia, per la sua gente e per la sua economia. Un’ecatombe dalla quale dobbiamo quindi uscire al più presto.» E' quanto dichiarato ad ASI l'avvocato Sara Carmeli, candidata al Parlamento per il Movimento Italia nel Cuore.
Federico Pulcinelli - Agenzia Stampa Italia