(ASI) I militari tedeschi di stanza in Turchia hanno iniziato a lasciare la base di Incirlik, nei pressi del confine orientale. Secondo la stampa turca alcuni Tornado tedeschi continueranno ad essere operativi nella base ancora per alcune settimane. La base aerea turca era stata utilizzata dalla Germania per le operazioni contro lo Stato islamico (Is), mentre ora il contingente ed i mezzi di Berlino di stanza in Turchia, anche a causa di alcuni attriti tra Ankara e la Nato e tra Ankara e Berlino si sposteranno in Giordania. Lo scorso 21 giugno il parlamento di Berlino ha approvato il piano per il ritiro delle truppe tedesche dalla base militare turca.
Il ministro della Difesa tedesco, Ursula von der Leyen (Cdu), ha presentato nelle scorse settimane un calendario per il trasferimento delle truppe, che prevede il trasferimento di parte del personale alla base giordana di al Asrak già entro la fine del mese.
Le tensioni degli ultimi mesi tra Turchia e Germania sono culminate lo scorso 7 giugno nel voto del governo tedesco per il ritiro dei militari dalla base aerea Nato di Incirlik, nella provincia sud-orientale turca di Adana.
La base militare di Incurlik è altamente strategica per la Nato, ed una delle basi europee in cui l’Alleanza atlantica custodisce alcune testate nucleari.
Nei giorni scorsi Ankara e Mosca hanno raggiunto un’intesa di massima per la a fornitura da parte russa dei sistemi missilistici anti-aerei S-400.
L’accordo tra Mosca e Ankara rischia ora di aprire difficili scenari geopolitici. La Turchia è infatti un paese Nato ed utilizza tecnologia militare atlantica che non può essere messa a disposizione di paesi non Nato, specialmente in favore di paesi come la Russia attualmente a rischio di scontro con l’Alleanza atlantica.
Di contro anche per la Russia potrebbe essere controproducente mettere a disposizione di un paese Nato la propria tecnologia militare. Va poi ricordato che da un anno a questa parte Erdogan è sempre più in viso ai paesi occidentali, sia per il modo in cui ha represso il tentato golpe dello scorso luglio sia per il referendum costituzionale che ha trasformato in senso presidenziale il sistema politico del paese.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia