(ASI) Taormina- «Tante cose importanti di cui parlare, su tutte il terrorismo», questo il tweet di Donald Trump durante l'incontro con gli altri 6 primi leader mondiali. Non sono mancati però i momenti di tensione. Con Angela Merkel, sin dal primo incontro alla Casa Bianca, il rapporto non è idilliaco e il presidente americano ha attaccato la Germania sul commercio, principalmente per le esportazioni negli Stati Uniti.
Trump ha affrontato un lungo viaggio nel momento migliore per assentarsi dai casi spinosi di politica interna che lo vedono coinvolto. Prima a Riad per firmare un contratto con l'Arabia Saudita sulle armi da cento miliardi. Poi in Israele, rinforzando un'alleanza che con il predecessore Obama era stato messa a rischio. Poi in Italia, per incontrare Sergio Mattarella, Papa Francesco e Paolo Gentiloni. Cordiale il rapporto con l'Italia, più forzato quello con la Santa Sede. Uno scambio di doni in Vaticano dopo diverse dichiarazioni di accusa. Bergoglio aveva definito Trump «non cristiano», il presidente Usa aveva commentato con un «parole disdicevoli».
Mentre la figlia Ivanka, la First Lady Melania e il genero Jared Kushner tornavano negli States, Trump è rimasto in Europa anche dopo il rientro da Bruxelles, per il G7 di Taormina. Con lui esordienti al summit anche Emmanuel Macron, con cui ha parlato dell'accordo di Parigi sul clima, Gentiloni e Theresa May.
In un mondo segnato dal terrorismo, dalla Brexit e dalla crisi in Siria, un vertice nato per dedicarsi ai temi economici ha preso una piega politica. Trump ha attaccato il surplus economico tedesco, si è dissociato dalle politiche del neo presidente francese, ha ricucito il rapporto con May in piena campagna elettorale dopo la fuga di notizie sulla strage di Manchester.
Sulla lotta all'Isis ha invece chiesto uno sforzo maggiore. «Non dobbiamo dargli tregua» ha detto, mentre capovolge completamente il suo parere sulla Nato rispetto alla campagna elettorale. Ora chiede un maggiore sforzo economico ai Paesi membri, in modo tale che sia garantita la sicurezza in Europa, nel Nord Africa e in Medio Oriente. Nell'ultima giornata del summit, ci saranno anche i rappresentanti di alcuni Paesi africani per trattare l'emergenza migrazione.
A Taormina, fra una frecciatina politica e l'altra, il piano di sicurezza italiano ha avuto successo. Uno spiegamento di forze pari a 7mila uomini, fra Polizia e Carabinieri, e oltre 2900 militari. La città siciliana si è trasformata per quattro giorni in una fortezza grazie alle misure predisposte dal Viminale e dal questore di Messina Giuseppe Cucchiara. Il provvedimento ha coinvolto nella zona rossa anche mezzi della marina militare al largo della costa.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia