(ASI) Ancora lacrime e sangue per i cittadini greci, nonostante le tante promesse fatta dal premier Alexis Tsipras che aveva promesso un nuovo corso e perfino un Europa diversa, attirandosi le simpatie di molti progressisti europei, italiani in primis.
Con 153 voti a favore il parlamento di Atene ha infatti votato l’ennesimo pacchetto contenente misure di austerità , aprendo così la strada all’emissione di ulteriori prestiti di salvataggio e al proseguimento dei negoziati sul debito con Bruxelles.
Anche prima di questo voto tsipras è tornato a ribadire che il suo intento è quello di portare il paese fuori dalla crisi eppure in due anni e mezzo la situazione dei cittadini ellenici non è certo migliorata.
Il capo del governo ellenico ha insistito sul fatto che l'accordo concluso con i creditori internazionali ha garantito una via d'uscita dalla crisi, sottolineando che senza uno schema chiaro e preciso per la Grecia sarà di fatto impossibile adottare le misure suggerite dalla troika e approvate da Atene.
Le ennesime misure lacrime e sangue hanno ovviamente rilanciato le opposizioni, in primis Nuova democrazia, principale partito di destra, che con il suo leader Kyriakos Mitsotakis ha accusato il governo di orchestrare “la più grande frode politica che il paese abbia mai conosciuto”, invitando il governo a rassegnare le dimissioni invocando elezioni anticipate.
Le nuove misure varate da Atene hanno scatenato la protesta popolare che è sfociate in nuove violenze tra cui lancio di molotov contro il monumento al milite ignoto al di fuori del palazzo del parlamento, incendio ai danni di un gabbiotto della polizia preposto alla sicurezza del presidente. Questi atti intimidatori hanno provocato la risposta delle forze delle ordine che si sono scontrate con alcuni giovani incappucciati. Per disperdere la folla sono stati usati gas lacrimogeni.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia