(ASI) Sempre teso il clima in Argentina tra governo e sindacati. La scorsa settimana migliaia di lavoratori hanno marciato per le strade di Buenos aires per protestare contro gli ennesimi licenziamenti avvenuti nel settore privato e per chiedere aumenti salariali in linea con l’inflazione. Il ministro dell’Interno argentino Rogelio Frigerio tornando sull’argomento ha però respinto le richieste dei sindacati e rimandando ogni discorso a dopo le elezioni legislative previste per il prossimo ottobre.
“È stato un anno difficile – ha detto Frigerio – ed abbiamo incontrato più volte i sindacati. Ora non si capisce perché chi prima ci ha sostenuto ora stia invece organizzando scioperi e manifestazioni. Viene da pensare che sia tutto collegato alle scadenze elettorali. Ci sono esponenti politici che non vogliono che il governo Macri esaurisca il suo mandato”.
Nel suo intervento il ministro ha poi aggiunto che diversi investitori stranieri sostengono il presidente Mauricio Macri e non nutrono dubbio sulle sue capacità di realizzare le riforme economiche annunciate. “In passato – ha spiegato – gli investitori hanno avuto molte delusioni in Argentina ed ora guardano con molta attenzione al nuovo corso”
I sindacati intanto hanno annunciato una nuova manifestazione di piazza contro il governo per i primi di aprile.
Secondo gli analisti locali le elezioni di ottobre saranno fondamentali per il destino del presidente Macri. Se il suo partito infatti dovesse essere sconfitto difficilmente potrebbe aspirare ad ottenere un nuovo mandato presidenziale nel 2019.
Fabrizio Di Ernesto Agenzia Stampa Italia