(ASI) Pyongyang – Sale la tensione fra la Corea del Nord e gli Stati Uniti (con i suoi alleati Corea del Sud e Giappone). Dopo che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato la risoluzione 2094 che impone pesanti sanzioni alla Corea del Nord, limitanti la sua sovranità statale, come ad esempio: il rafforzo dei controlli sui diplomatici nordcoreani sospettati di trasportare banconote e valori preziosi per aggirare le sanzioni finanziarie, respingere gli aerei sospettati di trasportare merce proibita. I provvedimenti contro il governo di Pyongyang, sono dovuti al perseverare dei test nucleari (solo nel 2016 ce ne sono stati ufficialmente due), condannati dalla comunità internazionale.
Dunque, dopo l'annuncio nel discorso di Capodanno del leader nordcoreano Kim Jong Un, non si aspettava altro che un atto provocatorio da parte del governo nordcoreano, pronto a difendere la sua sovranità da un attacco degli Stati Uniti e dei suoi principali alleati asiatici, sopratutto con l'approssimarsi del mese di marzo, in cui sono in programma le esercitazioni militari annuali condotte da Washington e Seul che il Nord teme come le prove generali di una sua invasione.
Così, il governo di Pyongyang ha lanciato dai pressi della città nord – occidentale di Kusŏng, alle 7.55 di oggi (intorno a mezzanotte secondo l'ora italiana) un missile balistico contro il Giappone, alleato degli Stati Uniti e del governo di Seul della Corea del Sud.
Il razzo, non intercontinentale (ICBM) come minacciato, ma bensì un “Musudan” o un “Rodong” a medio - corto raggio, dopo aver viaggiato per 500 chilometri, è esploso sul Mar del Giappone mentre il neo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump e il Primo Ministro nipponico Shinzo Abe erano riuniti in un incontro bilaterale in Florida a Mar Lago.
Subito il Presidente statunitense e il Premier nipponico hanno indetto una conferenza stampa per condannare il test. Shinzo Abe si è appellato al rispetto della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Mentre, il Presidente degli Usa, Donald Trump ha subito ribadito che il Giappone è un suo alleato e che quindi un eventuale attacco al paese del “Sol Levante” verrebbe considerato un attacco agli Stati Uniti stessi e a tutti i suoi alleati asiatici.
La Corea del Nord, dal canto suo, aveva già minacciato la rottura dell'armistizio con gli Usa che mise fine alla guerra coreana del 1950-53 (armistizio firmato il 27 luglio 1953 a Panmunjeom). Che sia questo solo l'inizio di una nuova guerra calda come temono gran parte degli attori della diplomazia internazionale ?
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia