(ASI) Dichiarazione del Capo del Servizio per gli Affari Giuridici, del Contenzioso diplomatico e dei Trattati del Ministero degli Affari Esteri italiano, Ministro Plenipotenziario Andrea Tiriticco, in occasione della riunione della 71a Sessione dell'Assembla Generale delle Nazioni Unite sul Rapporto della Corte Internazionale di Giustizia.
Signor Presidente,Desidero ringraziare il Presidente della Corte Internazionale di Giustizia, giudice Ronny Abraham, per il discorso che oggi ha voluto rivolgere a questa Assemblea, richiamando con efficacia ed esattezza l'attenzione su alcuni punti importanti.
Alla luce dei principi sanciti nella sua Costituzione ed in considerazione dei trattati costitutivi dell'Unione Europea, l'Italia considera che l'esercizio di un controllo giudiziario sulle attivita' degli Stati sia un elemento indispensabile di un qualsiasi sistema basato sullo Stato di Diritto.
A livello internazionale, la composizione pacifica dei contenziosi e' un dovere per gli Stati chiaramente definito nella Carta delle Nazioni Unite ed un valore chiave della comunita' internazionale, che ha deciso di bandire l'uso della forza. A tale proposito, la disponibilita' di una composizione attraverso la Corte Internazionale di Giustizia, massimo organo giurisdizionale Nazioni Unite, e' un componente essenziale.
Adire i meccanismi giudiziari e' un'opzione solida e seria per gli Stati, che credono in una comunita' internazionale basata sullo Stato di Diritto. Per questa ragione l'Italia (dando seguito ad un impegno assunto nel 2012 nell'ambito del Meeting di Alto Livello sullo Stato di Diritto) ha accettato la giurisdizione obbligatoria della Corte, ai sensi dell'Art. 36 dello Statuto ed incoraggiato gli altri a fare lo stesso. Sono quindi lieto di rivolgermi a questo pubblico per la prima volta dall'entrata in vigore della nostra dichiarazione.
L'Italia conferma il fondamentale contributo dato dal controllo giurisdizionale alla stabilita' della comunita' internazionale, dove lo Stato di Diritto fornisce un modello, sia in termini di diritti che di doveri, per gli Stati membri.
Con l'espandersi della comunita' internazionale a cui si sono uniti nuovi attori e con una rete di relazioni progressivamente sempre piu' stretta, mentre il diritto internazionale si adatta ai nuovi scenari, non possiamo non risconoscere l'urgenza del primato di alcuni principi che dovrebbero costituire i pilastri sui cui la pace deve poggiare in un questo nuovo magmatico ordine mondiale.
A questo proposito desideriamo esprimere la nostra convinzione che il diritto inalienabile alla dignita' umana sia uno di questi principi fondamentali che energono dal diritto internazionale. Tale principio trae forza non solo dalla sua universalita', ma anche dal riconoscimento datogli dagli Stati, sia perche' sancito nella costituzione, sia attraverso il consolidamento della giurisprudenza nazionale.
In quest'ottica la nostra visione e' quella secondo cui il sistema del diritto internazionale debba assicurare la propria efficacia attraverso un approccio ben bilanciato tra i diversi principi che attualmente governano la comunita' internazionale.
Grazie Signor Presidente
Versione in inglese dell'intervento del Ministro Plenipotenziario Andrea Tiriticco
71st UN General Assembly Meeting on the Report of the International Court of Justice
Mr. President,
I would like to thank the President of the International Court of Justice, Judge Ronny Abraham, for his address today to this Assembly, which appropriately and effectively emphasized a number of important points.
In light of the principles enshrined in its Constitution and in view of the constitutive treaties of the European Union, Italy considers that judicial scrutiny over State activities is an indispensable element of any system based on the Rule of Law.
At the international level the peaceful settlement of disputes is an obligation for States which is clearly set out in the UN Charter and the core value of the international community, which decided to ban the use of force. In this connection, the availability of judicial settlement through the International Court of Justice, the principal judicial organ of the UN, is a key component.
Resort to judicial mechanisms is a solid and serious option for States, which believe in an international community based on the Rule of Law. For this reason Italy (following a pledge made in 2012 in the framework of the High Level Summit on the Rule of Law) accepted the compulsory jurisdiction of the Court under Article 36 of the Statute, and we encourage others to do the same. I am therefore pleased to address this audience for the first time since the entry into force of our declaration.
Italy confirms the fundamental contribution that judicial review brings to the stability of the international community, where the Rule of Law provides the guiding blueprint, both in terms of rights and obligations, for State membership.
As the international community framework expands to include new actors and a progressively tightened network of relations, and as international law adjusts to new scenarios, we cannot fail to recognize the increasing call for the primacy of a number of principles that should constitute the pillars of peace in this new magmatic world order.
In this respect, we express our belief that the inalienable right to human dignity is one of such fundamental principles emerging in international law. It draws its force not only by virtue of its universality but also from the recognition given by States, whether constitutionally enshrined or through a consolidating domestic jurisprudence.
From this perspective, we wish to convey our vision that the international law system should ensure its own effectiveness through a fairly balanced approach between the different principles governing the international community today.
Thank you, Mr. President