(ASI) Scadrà il prossimo 31 ottobre il cessate il fuoco tra il governo colombiano e i guerriglieri delle Farc. Lo ha annunciato il presidente colombiano Juan Manuel Santos rispondendo al leader dei guerriglieri Rodrigo Londoño “Timoshenko” in merito al futuro dell’accordo tra le parti bocciati dai cittadini nel referendum dello scorso 2 ottobre.
Parlando con la stampa il presidente Santos ha ricordato “l’intesa bilaterale aveva decretato il cessate il fuoco fino al 31 ottobre e così sarà, anche se la speranza ci siano da subito progressi nel dialogo tra le parti per poter dar seguito agli accordi e mettere fine a questo conflitto”.
Apprese le parole del primo mandatari di Bogotà, il leader delle Farc, via Twitter, ha replicato “il cessate il fuoco durerà fino al 31 ottobre. Dopo che succederà? Riprenderà la guerra?”. Pastor Alape, negoziatore dei guerriglieri ha invece commentato: “Tutte le nostre unità dovrebbero iniziare a muoversi verso posizioni sicure per evitare provocazioni”.
Con uno scarto di appena 65 mila voti ed il 51,3 per cento dei voti domenica scorsa i colombiani hanno respinto l’accordo di pace tra il governo e le Forze armate rivoluzionarie (Farc). Nelle zone di confine dove la lotta contro le Farc ha seminato morte e distruzione la vittoria è stata dei favorevoli all’accordo che mette fine ad oltre 50 anni di guerra provocando più di 220 mila morti.
Secondo le stime ufficiali la maggior parte delle persone uccise in questi anni erano civili, militari e combattenti infatti sarebbero meno del 20 per cento delle vittime. Secondo le autorità di Bogotà solo nel periodo tra il 1996 ed il 2005 in Colombia, per opera delle Farc, è avvento un rapimento ogni otto ore e più di sei milioni di persone sono rimaste vittime delle violenze dei miliziani.
L’accordo raggiunto nei mesi scorsi prevedeva fra l’altro che i miliziani delle Farc avrebbero consegnato le loro armi entro sei mesi dalla ratifica mentre il governo si è impegnato a convincere i colombiani ad accettare la presenza delle Farc come forza politica secondo le regole democratiche. In cambio il partito che segnerà la mutazione delle Farc otterrà una base minima di 10 seggi garantiti in Parlamento, cinque per ognuna delle due Camere.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia