(ASI) Gli Usa e Israele sono molto vicini ad un accordo per una nuova fornitura miliardaria di armi dopo che nel corso dei negoziati erano sorte alcune incomprensioni tra i due paesi non solo alleati, ma quasi interdipendenti tra loro. Lo ha annunciato Jacob Nagel, capo del Consiglio di Sicurezza nazionale di Tel Aviv, precisando che la firma delle parti potrebbe giungere molto presto.
L’accordo dovrebbe avere la durata di 10 anni. I negoziati tra le parti erano stati avviati molti mesi, ma l’accordo raggiunto lo scorso anno tra l’Iran e la comunità internazionale sul programma nucleare di Teheran aveva irrigidito la posizione del premier israeliano Benjamin Netanyahu; Nagel ha però spiegato: “Abbiamo fatto progressi e colmato molte delle lacune . Speriamo di raggiungere presto l’accordo finale”, senza però dare indicazioni sulla possibile tempistica.
Secondo indiscrezioni l’accordo prevedrebbe la fornitura di tutte armi made in Usa. Nel pieno della campagna elettorale per le presidenziali statunitensi l’impulso decisivo a chiudere l’accordo sarebbe venuto proprio dal premier Netanyahu che inizialmente avrebbe voluto aspettare le elezioni statunitensi di novembre per trattare eventualmente con il successore di Barack Obama, con il quale in passato è spesso entrato in contrasto.
L’accordo attualmente in vigore era stato firmato nel 2007 e scadrà nel 2018 e prevede la fornitura, in favore di Tel Aviv, di armi di fabbricazione straniera per 30 miliardi di dollari; il nuovo accordo, che Netanyahu avrebbe voluto di 40 miliardi di dollari, dovrebbe essere tra i 35 ed il 37,5. il precedente accordo inoltre prevedeva che Tel Aviv spendesse il 26,3 per cento di questi stanziamenti in favore di aziende locali.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia