(ASI) Appena ieri, il presidente della Repubblica Ceca Miloš Zeman aveva chiesto al governo di Praga di indire un referendum per lasciare ai cittadini la possibilità di decidere in merito alla permanenza del Paese nell'Unione Europea e nella NATO.
Non si è fatta attendere la risposta del primo ministro, il socialdemocratico Bohuslav Sobotka, che si è seccamente rifiutato di prendere in considerazione la proposta.
Zeman, fondatore del Partito dei Diritti Civili (SPO), nato da una scissione del Partito Socialdemocratico Ceco (ČSSD), nel corso di un'intervista radiofonica aveva precisato di essere personalmente contrario all'uscita del Paese dall'UE, ma al contempo intenzionato «a fare il possibile per dare ai cechi la possibilità di esprimersi in merito con un referendum». «La presenza in queste organizzazioni è garanzia di stabilità e sicurezza», ha però replicato il portavoce del primo ministro Sobotka.
Anche l'alleato di governo Andrej Babiš, leader dei centristi di ANO, si è detto contrario alla proposta del presidente che «sarebbe dannosa». In base alla Costituzione della Repubblica Ceca, il presidente non ha il potere di indire un referendum, e la contrarietà dell'esecutivo chiude la strada a qualsiasi ipotesi di Czexit. Tuttavia, è evidente che il referendum del Regno Unito del 23 giugno scorso ed il suo inaspettato risultato rafforzano i sentimenti euroscettici sparsi nel Vecchio Continente.
Redazione Agenzia Stampa Italia