(ASI) "L'Unoci (
UNOCI dall'inglese United Nations Operation in Côte d'Ivoire) ha avviato un'operazione militare per prevenire l'uso di armi pesanti che minacciano la popolazione civile".
Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, ha commentato l'attacco sferrato ieri a Abidjan dai caschi blu, appoggiati dai militari francesi dell'operazione Licorne, aggiungendo: "L'intensificarsi degli assalti sferrati dalle forze fedele a Gbagbo, con l'utilizzo di armi pesanti contro i civili di Abidjan, sono intollerabili"
La situazione in Costa d'Avorio non accenna quindi a migliorare: è il secondo giorno infatti in cui le milizie fedeli a Alassane Ouattara (il presidente riconosciuto dalla comunità internazionale dopo la vttoria delle elezioni dello scorso 28 novembre) stanno portando avanti l'offensiva ai danni di Gbagbo, l'ex Capo di Stato che si è rifiutato di lasciare la propria carica istituzionale. Discordanti, a riguardo, sarebbero le fonti circa gli sviluppi della situazione ad Adibijan, capitale economica del Paese e roccaforte del presidente uscente: secondo l'ambascitore ivoriano in Francia, Ali Coulibaly, Gbagbo sarebbe in procinto di annunciare la resa. Diversa invece la versione fornita dal portavoce del presidente sconfitto nelle scorse elezioni, secondo il quale, le milizie legate a Gbagbo, avrebbero ancora il completo controllo della palazzo presidenziale e la caserma di Abidjan
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