(ASI) "L'incontro di oggi rafforza il messaggio della riunione di Roma in un momento critico per il futuro dell'Ue e testimonia il ruolo dei paesi che sin dall'inizio hanno creduto nell'importanza strategica dell'idea di Europa", ha detto il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Paolo Gentiloni a margine della riunione odierna a Bruxelles dei sei Paesi fondatori dell'Ue.
"Nelle prossime settimane saremo chiamati a operare insieme per le sfide della crescita economica, del migration compact e del futuro dell'Unione dopo il referendum britannico", ha concluso Gentiloni. Qui di seguito il comunicato emesso al termine della riunione (traduzione di cortesia): I Ministri degli Affari Esteri di Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi si sono incontrati venerdì 20 maggio 2016 a Val Duchesse, Bruxelles. A seguito dell’incontro informale svoltosi a Roma il 9 febbraio 2016, i sei Paesi Membri Fondatori si sono di nuovo riuniti per riflettere sui preparativi del 60mo anniversario del Trattato di Roma, firmato il 25 marzo 1957. Questo anniversario costituisce un’opportunità unica per riconfermare il loro forte impegno verso l’Europa e verso il progetto di integrazione europea. Hanno convenuto sulla necessità di lavorare ulteriormente alla definizione del suo possibile formato, dei contenuti, così come sulle modalità concrete di svolgimento.
A sei mesi dalla tenuta del summit di Valletta, i Ministri hanno avuto uno scambio di vedute sulla sfida migratoria e sull’azione esterna dell’Unione Europea in questo campo. Tenendo a mente la futura strategia globale per la politica estera e di sicurezza, hanno valutato opzioni per aumentare l’efficacia, la coerenza e la visibilità dell’azione dell’Unione nell’affrontare le migrazioni e le sue cause, così come la stabilità nella regione del Sahel.
Il Rappresentante Speciale dell’Unione Europea per la regione del Sahel si è unito ai Ministri per una parte della discussione.
I Ministri hanno anche analizzato la dimensione di sicurezza nella regione dove, nonostante buoni progressi sul fronte militare, hanno riconosciuto la necessità di ulteriori sforzi per la prevenzione e la lotta contro il terrorismo, l’estremismo violento e i traffici illegali. Il sostegno ai Paesi del G5 e il lavoro per un approccio più regionale, anche attraverso il contributo delle missioni europee CSDP (nell’ambito della Politica Comune di Sicurezza e Difesa) e delle missioni ONU, rimane un elemento cruciale, mantenendo il focus sulle priorità nazionali. I Sei hanno accolto con favore il prossimo incontro dei Ministri del G5 con l’Alto Rappresentante a giugno.
Hanno ribadito il loro impegno a sostenere i Paesi del Sahel attraverso sforzi a livello bilaterale e UE.
Considerando il legame sviluppo-sicurezza, hanno sottolineato la necessità di compiere rapidi progressi a livello UE sul Capacity Building per la Sicurezza e lo Sviluppo".