Governo unità nazionale unica base su cui lavorare
Per quanto riguarda la situazione sul terreno, Gentiloni ha ribadito che il percorso per arrivare ad un governo di unità nazionale, è un percorso "fragile", ma "per quanto fragile questa è la sola base su cui lavorare".
“No ad avventure inutili e pericolose
"Il governo - ha puntualizzato - non si farà trascinare in avventure inutili e perfino pericolose per la nostra sicurezza nazionale. Non è sensibile al rullar di tamburi e a radiose giornate interventiste ma interverrà se e quando possibile su richiesta di un governo legittimo". Bisogna "combinare fermezza, prudenza e responsabilità", ha spiegato Gentiloni, ricordando che la Libia “è grande sei volte l'Italia e conta 200mila uomini armati tra milizie ed eserciti".
L’Italia lavora “per rispondere ad eventuali richieste di sicurezza del governo libico, niente di più niente di meno, nel rispetto della Costituzione e solo dopo il via libera del Parlamento" italiano. Dalla minaccia terroristica dell'Isis in Libia "l'Italia deve difendersi. E l'Italia si difenderà come prevede l'articolo 52 della nostra Costituzione. Del resto è questa la ragione per la quale il parlamento a dicembre ha deciso che, in certi casi, le operazioni di intelligence possano richiedere condizioni di sicurezza assicurate dal supporto di unità militari. E di tali operazioni il parlamento sarà informato attraverso il Copasir".
Fonte e foto: www.esteri.it