(ASI) Ieri il presidente russo Vladimir Putin si è recato in Iran dove ha incontrato le massime cariche dello Stato. Il primo appuntamento l'ha avuto con la guida spirituale della Repubblica Islamica l'Ayatollah Seyyed Ali Khamenei.
Molti i temi affrontati dai due massimi esponenti. Ali Khamenei ha fatto presente a Putin che la strategia degli Stati Uniti è mirata a far cadere la Siria per prendere il controllo di tutta l'Asia occidentale e quindi ad espandere il dominio USA su tutta la regione, e per questo ha detto : "Il progetto è una minaccia per tutti i popoli e Paesi, in particolare per Russia ed Iran".
Il leader della Rivoluzione Islamica ha salutato favorevolmente l'importante ruolo svolto dalla Russia nelle questioni regionali del Vicino Oriente, in particolare nel conflitto siriano, ed ha detto che le decisioni e le misure prese da Mosca a sostegno del governo di Damasco hanno migliorato la considerazione della Russia sia nello scacchiere medio orientale, sia a livello internazionale. Ciò ha aumentato anche il prestigio mondiale del presidente Putin.
Strategia USA in Medio Oriente
"Gli americani nella regione hanno sempre cercato di mettere i loro rivali in una posizione di sottomissione, ma finora una tale politica non gli è riuscita. Ora gli Stati Uniti ed i loro alleati stanno cercando di raggiungere l'obiettivo non solo attraverso operazioni militari, bensì con mezzi politici e trattative diplomatiche.
Per questo motivo occorre la massima vigilanza e prevenzione. Azioni necessarie per evitare che la strategia statunitense possa avere successo".
Siria e rispetto della volontà popolare
L'Ayatollah Khamenei ha proseguito sottolineando che l'insistenza di Washington di voler cacciare il legittimo presidente siriano Bashar al-Assad è tra i punti più deboli delle politiche degli Stati Uniti. Infatti il leader siriano è stato consacrato presidente in un'elezione nazionale. Assad è riuscito ad ottenere la maggioranza dei voti del popolo attuando diverse politiche, religiose ed etniche. Per questo gli Stati Uniti non hanno alcun diritto di ignorare l'indicazione popolare e di interferire sulla volontà espressa dai siriani. Per cui ogni soluzione della crisi siriana deve essere presa dai siriani.
Aiuti USA al fondamentalismo
Il leader religioso della Repubblica Islamica dell'Iran ha dichiarato che gli aiuti diretti e indiretti di Washington ai vari gruppi terroristici, tra cui Daesh, stanno mostrando altri aspetti della pessima politica di Washington nella regione: "La cooperazione di Washington con nazioni, che hanno una cattiva reputazione nell'opinione pubblica regionale e mondiale a causa del loro sostegno ai terroristi, dimostra che gli americani non hanno una diplomazia onorevole",
Soluzione vicenda siriana per impedire ai terroristi di espandersi
La guida spirituale iraniana ha poi precisato che, se si esclude la questione del nucleare, l'Iran non intende impegnarsi in negoziati bilaterali con gli Stati Uniti su Siria o su altre questioni. Infatti la guida suprema iraniana Khamenei ha ribadito che la giusta soluzione della crisi siriana sarà determinante per gli assetti futuri della regione. Inoltre se quei terroristi, che stanno commettendo atroci crimini in Siria, non dovessero venire schiacciati - il leader iraniano avverte- espanderebbero la loro attività in Asia centrale ed in altre parti del mondo.
Le relazioni tra Iran e Russia
L'Ayatollah Khamenei ha accolto anche l'ulteriore rafforzamento della collaborazione fra Teheran e Mosca e la convergenza sulle questioni bilaterali, regionali ed internazionali.
Ayatollah Khamenei ha lodato gli sforzi diplomatici della Russia sulla vicenda del nucleare iraniano ed in merito a ciò si è così espresso: "Sebbene su questo aspetto si sia raggiunto un accordo, noi non abbiamo fiducia degli americani. Per questo rimaniamo vigili e controlliamo attentamente le atteggiamento e le azioni del governo degli Stati Uniti".
Riguardo alle relazioni fra la Repubblica Islamica e Russia, il leader iraniano ha confermato che, in linea generale, i due Stati sono determinati ad ampliare le intese reciproche in tutti i campi, puntando in particolar modo sull'ulteriore incremento della cooperazione in campo economico.
L'Ayatollah Khamenei ha poi sottolineato che il livello delle relazioni tra Teheran e Mosca in politica e nella sicurezza sono adeguate, riconoscendo al presidente Putin il merito di aver fatto negli ultimi 18 mesi scelte politiche ottime ed innovative.
Putin e la soluzione politica alla crisi siriana
Il presidente russo, da parte sua, ha detto che le posizioni di Teheran e Mosca sulla crisi siriana sono molto vicine e ha aggiunto che, secondo la Russia, il conflitto andrebbe risolto attraverso l'adozione di soluzioni politiche.
Nessun Paese ha il diritto di imporre le sua volontà al popolo siriano. Nessuno può assumere decisioni sulla struttura del governo e su quella del presidente della Nazione al posto dei siriani. Putin ha aggiunto che la Russia non cesserà gli attacchi aerei contro i gruppi terroristici in Siria, sottolineando l'importanza dell'apporto dell'asse Teheran-Mosca per risolvere la crisi siriana attraverso proposte politiche.
Infine il leader del Cremlino ha elogiato la cooperazione molto attiva della Russia con la Repubblica islamica dell'Iran su sicurezza e gestione delle crisi regionali e globali.
Al termine della riunione, il presidente russo Vladimir Putin ha reso omaggio all'Ayatollah Khamenei, regalandogli uno dei più antichi manoscritti del Santo Corano.
Niger September - Agenzia Stampa Italia