ASI) Le elezioni in Grecia hanno visto riconfermato il Presidente uscente Alexīs Tsipras. Il suo partito, SYRIZA, sinistra radicale, ha ottenuto il 35,5% dei voti conquistando ben 145 seggi al Parlamento Greco.
Contro il suo principale sfidante Vangelis Meimarakis di Nea Dimokratia, centrodestra, che si "ferma", si fa per dire, ad 28,1% dei voti assicurandosi 75 seggi nel Parlamento.
Elezioni tormentate. La Grecia in 6 anni è già la 5° volta che vota. Quest'ultime votazioni sono state scaturite da un'ingovernabilità di fatto a cui il Premier Tsipras non riusciva a fare più fronte. Il tradimento del voto dei greci contro il "rigore" europeo e l'Euro, la genuflessione all'austerità imposta dai creditori internazionali e la sottoscrizione del Memoradum siglato con l'Unione Europea, hanno creato una crisi di governo conclamata, con l'ala "radicale" di SYRIZA sul piede di guerra contro le decisioni anti-sociali prese dal Presidente Greco. Tutto ciò ha fatto vertere le decisioni del Presidente Ellenico per le elezioni anticipate con la speranza di rieleggere una maggioranza nuova e sufficiente per andare avanti con il processo di riforme.
Le elezioni hanno visto si vittorioso Alexīs Tsipras, ma il suo 35,5% non è bastato da solo a creare una forte maggioranza di governo. Per aggirare il problema il leader di SYRIZA ha già dichiarato che stringerà un'alleanza con il partito ANEL, destra nazionalista, con cui già nel precedente governo aveva forgiato un sodalizio.
Contro i maggiori concorrenti alla corsa elettorale, era presenti sulla scena Unità Popolare, a cui aveva aderito il dissidente ex Ministro all'economia Gianīs Varoufakīs, che non è rieuscita a superare la quota di sbarramento, il K.K.E. (Partito Comunista di Grecia) con il 5,55%, e Alba Dorata. Quest'ultima a dispetto di tutto l'attacco mediatico, giudiziario, politico e internazionale, si riesce ad attestare al 7%, aumentando quindi la propria forza elettore rispetto alle elezioni precedenti e divenendo il terzo partito greco.
Tispras, subito dopo la vittoria, afferma <<Voglio ringraziarvi dal profondo del mio cuore per questa grande vittoria. E' stata una battaglia difficile ma abbiamo avuto ragione. Grazie ai giovani per questa battaglia. Il popolo greco ci ha dato un mandato chiaro per i prossimi quattro anni: dobbiamo chiudere con tutto quello che ci tiene inchiodati a ieri. Syriza è dura a morire. Da domani cominciamo la grande battaglia per cambiare i rapporti in Europa. Da domani lavoriamo duramente, per una Grecia dell'uguaglianza e della giustizia sociale, per il bene del nostro Paese>>. Parole cariche di emozione, Tsipras spera che con questo voto anche l'U.E. si convinca a rinegoziare i termini del debito greco in un modo più vantaggioso per il popolo ellenico. Peccato far notare che, comunque fossero andate le elezioni, firmando quel Memorandum qualunque promessa o progetto che fosse andato in contrasto con esso, sarebbe stato subito annullato. Proprio perché ogni Presidente Greco da adesso in avanti è tenuto a rispettare i punti decisi in quel testo.
Dal canto suo Jeroen Dijsselbloem, Presidente dell'Eurogruppo e Ministro Olandese delle Finanze, ha dichiarato di essere <<impaziente di vedere la formazione di un nuovo governo con un forte mandato per proseguire le riforme>>.
Come detto elezioni concitate per la scena internazionale. L'Unione Europea ha gli occhi puntanti sulla Grecia.
La Grecia avrà pure votato liberamente, ma se il Presidente di una nazione è già sotto le decisioni di voleri internazionali che cosa c'è di libero allora nelle elezioni?
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia