(ASI) Le recenti elezioni amministrative tenutesi in Russia hanno visto la schiacciante affermazione della formazione politica "Russia Unita" del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.
Delle 21 regioni chiamate al voto, tutte hanno riconfermato i governatori uscenti. Ad eccezione del Irkutsk, regione della Siberia, dove il candidato di Russia Unita fermatosi al 49.59%, andrà al ballottaggio con il candidato del Partito Comunista della Federazione Russa arrivato al 36,63%.
Il Primo Ministro Dmitrij Anatol'evič Medvedev ha dichiarato che quello di Russia Unita è "Un buon risultato".
Le recenti tensioni internazionali e continui bracci di ferro tra Occidente da una parte, capeggiato da U.S.A e U.E., e Russia dall'altra, hanno sicuramente ridato un nuovo slancio alla figura di Putin. La condotta della politica del Cremlino sulla scena internazionale ha riscosso i favori del popolo russo, che a sua volta ha voluto premiare il partito del Presidente del loro Paese, che molti additano come "Zar" a causa della sua politica autorevole e centralizzata.
Ma con la precisione di un orologio svizzero, non sono mancate le accuse dei detrattori di turno, "condite" di brogli e manipolazioni delle elezioni. Infatti i rappresentati della coalizione maggiormente oppositrice a Putin, "Coalizione Democratica", hanno accusato le autorità russe di intimidazioni e violenze nei loro confronti e di aver ricevuto un trattamento diverso e svantaggioso rispetto ai concorrenti di Russia Unita. Delle loro accuse gli fa eco, come sempre, i media i giornali e tutto il mainstream occidentale.
Tali accuse hanno una ripetizione ciclica, e si riaffermano talmente spesso quasi da palesare un attacco pretestuoso a Vladimir Putin. Ad ogni piè sospinto buono per attaccare il leader russo, ecco rifarsi vive nuove e più pesanti insinuazioni. Francamente, ad oggi, le si può classificare per quelle che sono, ovvero pretestuosità o scuse per nascondere, nemmeno tanto bene, la inconsistenza politica di tali gruppi nel popolo russo, e per fare i favori della pesante campagna diffamatoria occidentale, la quale è sempre ghiotta di nuove possibilità per "buttare letame" sull'"antipatico Zar".
Nonostante gli accusatori e le campagne di diffamazione internazionale, il Presidente Vladimir Putin ha riconfermato ancora una volta di essere tutto fuorché sgradito alla Russia.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia