(ASI) Lettere in Redazione - Vita dura per il neonato accordo sul nucleare con l'Iran? Diverse "nubi" si stanno già attestando pronte ad oscurare il cielo dell'intesa raggiunta a Vienna tra le principali potenze mondiale dell'Occidente e la Repubblica Islamica dell'Iran.
Israele è tra i capo fila dei contrari e annovera tra i suoi principali alleati politici i Repubblicani USA, tra cui svetta il Senatore John McCain. Un uomo, quest'ultimo, da sempre sostenitore di una politica americana "forte" al livello internazionale. "Dura", contro i "nemici" degli USA.
Al Congresso Americano la maggioranza delle rappresentanze politiche è detenuta dai Repubblicani, i quali potrebbero, possibilmente, portare avanti una legge che possa rendere nullo l'accordo sul nucleare, creando non pochi "grattacapi" alla Presidenza Obama, che in questi ultimi anni ha visto ridimensionarsi e di molto alcune posizioni di "forza" degli U.S.A. nello "scacchiere internazionale". Barack Obama ha già minacciato che applicherebbe il "veto presidenziale" a qualsiasi ipotetica legge che mini l'accordo con Teheran. Ma i Repubblicani, forti anche del sodalizio con Israele, potrebbe non importare.
Israele dal canto suo ricordandolo al mondo, accusa la Repubblica Islamica dell'Iran di essere una "colonna dell'asse del male". Di finanziare il terrorismo internazionale. Di essere una minaccia per il Vicino e Medio Oriente. Ma ciò che gli alti rappresentati dello Stato d'Israele non ricordano al mondo è proprio l'attitudine guerrafondaia che ha contraddistinto il loro Paese fin dal suo primo vagito avvenuto il 14 maggio 1948. La continua e sistematica pressione compiuta su tutti gli Stati vicini ad esso. Il pluridecennale massacro perpetrato ai danni del popolo Palestinese , per cui Israele è anche oggetto di una recente indagine della Commissione dell'ONU sui diritti umani. Infatti su Israele pesa l'accusa da parte dell'ONU di crimini di guerra per aver portato morte fra i civili e distruzione nel 2014 nella Striscia di Gaza. E soprattutto, che può essere vista come la "ciliegina", il suo potente arsenale atomico. Insomma occhio al bue che dice cornuto all'asino.
Non tralasciando i Repubblicani americani, naturalmente. I quali come sponsorizzatori di guerre a "stelle e strisce" nel mondo, sono i più alacri. Per essi gli Stati Uniti d'America, dovrebbero essere in azioni belligeranti un giorno si e l'altro pure.
L'intesa di Vienna è stata salutata da ogni parte del globo come un risultato di pace. Stona in mezzo a così tanto ottimismo, sentire gli avvertimenti di certi personaggi, che assomigliano tanto al verso del corvo che sorvola i campi di battaglia. Stona sentire Stati e rappresentati politici, che riempitisi la bocca di belle parole come "libertà" e "democrazia", minacciano di "rispolverare i fucili". Un accordo importate è stato raggiunto per il mondo, si spera che non sia stracciato dall'egoismo di pochi.
Argo
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