(ASI) Sono passati pochi giorni dal referendum che ha segnato un punto di svolta nella storia europea e le cui conseguenze continuano a susseguirsi a ritmo serrato. Oggi tocca a uno dei membri più rappresentativi della fazione dei falchi rigoristi europei, il presidente del parlamento europeo Martin Schulz.
In data odierna infatti una lettera sottoscritta da numerosi parlamentari europei è stata recapitata all'ufficio di presidenza di Schultz. Inequivocabile il contenuto. Con tale atto sono state ufficialmente richieste le dimissioni del presidente Schultz dal proprio incarico. A rendere ancor più drammatica la richiesta di dimissioni per il "Kapò", come fu apostrofato dal Cavalier Berlusconi in una celebre polemica anni addietro, il fatto che detta lettera è giunta in concomitanza con la riunione del gruppo S&D (Socialisti e Democratici) di cui il parlamentare della tedesca Spd fa parte, assieme ai rappresentanti di altre forze di centrosinistra europeem, tra le quali anche il Pd.
Nella lettera sono state chieste le dimissioni poiché "nell'ultima settimana il Presidente del parlamento si è impegnato a fare campagna per il "Si" al referendum greco, per la caduta del legittimo esecutivo greco e per la sua sostituzione con un governo tecnico filo europeo, e infine per aver recato offesa al premier ellenico Alexis Tsipras accusandolo di "un manipolatore del proprio popolo".
A giudizio dei firmatari del documento, e di numerosi europarlamentari del gruppo S&D, "il comportamento di Schultz è stato parziale, brutale, ottuso, e senza precedenti nella storia del parlamento europeo che presiede. Data la faziosa incompatibilità dimostrata con l'incarico attualmente ricoperto, che ne esige l'assoluta imparzialità onde rappresentare l'interezza del parlamento europeo, ne sarebbero state comunque richieste le dimissioni anche in caso di esito diverso del referendum greco". Proseguendo il documento inoltre specifica che il presidente Schultz "non è certo nuovo a simili intemperanze e mancanze istituzionali, mostrando sempre lo stesso grado di faziosità e mancanza di rispetto anche in occasione della discussione di altri temi (come ad esempio i Ttip), spesso addirittura prima ancora che il parlamento avesse avuto occasione di discuterli ". "In realtà" – conclude il documento – "egli sta gettando profondo discredito sulle istituzioni europee e sulla carica che ricopre".
Alexandru Rares Cenusa - Agenzia Stampa Italia