(ASI) Le ore passano interminabili per i profughi intrappolati a Yarmouk, il campo profughi in prossimità di Damasco, che dagli inizi del mese ha subito le incursioni degli jihadisti diventando teatro di uccisioni per strada.
Così il Prof. Foad Aodi, Presidente della Comunità del Mondo Arabo in Italia(Co-mai), dell'Associazione dei Medici di Origine Straniera in Italia(Amsi) e del Movimento Uniti per Unire dichiara: "Un'altra volta a pagare il prezzo dei conflitti religiosi sono i più deboli, i rifugiati palestinesi in Siria". Un'amara constatazione che si evince solo dalla realtà dei fatti. Del resto, l'obiettivo degli jihadisti che....questa volta era facile ed inerme, come i 13 profughi che hanno perso la vita dentro Yarmouk. "Provo dolore per ogni arabo, palestinese o di altra provenienza, che soffre e che paga con la vita il prezzo di una guerra altrui. La guerra portata avanti dai movimenti estremisti islamici. Non c'è un Dio che possa lasciare compiere in suo nome questi genocidi programmati". Prosegue il Presidente di Co-mai.
"La Comunità del Mondo Arabo in Italia lancia il suo appello alla creazione di un corridoio umanitario, che porti in salvo le migliaia di persone intrappolate a Yarmouk. Sappiamo per certo che 3500 di questi profughi sono bambini. Queste anime hanno diritto di esistere, hanno diritto alla vita. Non possiamo più attendere come ci informano le nostre fonti mediche che manca tutto ,acqua ,latte ,medicinali ,feriti con infezioni per mancanza di disinfettanti ,medici ,infermieri e strumenti chirurgici e ci sono numerosi cadaveri dentro le case, con un rischio enorme di un' epidemia ed ad ora non ce' una cifra precisa con il numero dei morti.La Co-mai ringrazia il Ministro degli affari Esteri Paolo Gentiloni per aver stanziato 1.5 milione di euro come aiuto di emergenza per i bambini palestinesi.
Anche Uniti per Unire insieme ,Co-mai ed Amsi lancia il suo appello per la raccolta di fondi ,aiuti umanitari e sanitari per salvare i bambini del Yarmouk .
Urge un lavoro comune per rafforzare la sicurezza nel Mediterraneo soprattutto a livello di servizi socio-sanitari, per regolare l'immigrazione. Solo così il consorzio del terrore dell'Isis perderà il suo campo di azione e quel sostegno che deriva proprio dalla mancanza di servizi e di assistenza nei nostri Paesi di origine". conclude Foad Aodi invitando tutti a sostenere il nostro appello.
Redazione Agenzia Stampa Italia