(ASI) Clima sempre più teso a Caracas dove il governo democraticamente eletto di Nicolas Maduro, erede designato dell’indimenticato Hugo Chavez, è sotto attacco da parte della propaganda Usa.
Ieri il primo mandatario venezuelano ha accusato apertamente il suo oppositore politico JJ Rendón di orchestrare una nuova "guerra psicologica" contro il suo paese, anche se con scarsi risultati visto che lo stesso presidente ha riferito di aver raggiunto tre milioni di firme per chiedere al suo omologo statunitense Barack Obama di abrogare le leggi contro il Venezuela, paese considerato a Washington una minaccia per la regione indio-latina. La nuova campagna mediatica a stelle e strisce anti-bolivariana ha avuto come effetto quello di rinsaldare i rapporti nel sud America; sostegno al Venezuela nella difesa della propria autonomia è infatti stato espresso, tra gli altri, dal presidente uruguaiano Josè Mujica
Il ministro degli Esteri, Delcy Rodriguez ha ricordato che secondo le organizzazioni internazionali, l'aggressione degli Stati Uniti contro il Venezuela sarebbe una violazione del quadro normativo nazionale e internazionale. Le forze di sicurezza di Caracas riferiscono di essere a conoscenza di nuove campagne di destabilizzazione che si starebbero sviluppando sull’asse Bogotà-Madrid, ed esisterebbero perfino due piani di intervento ben definiti. Ha anche accusato di golpe l’ex premier spagnolo Gonzalez.
Maduro ha pesantemente attaccato Rendón accusando di aver creato dal nulla la “bugia sporca” sul
presunto rapimento di bambini per il traffico di organi in Venezuela, una notizia che avrebbe spinto molti giovani venezuelani a scrivere ad Obama per chiedergli aiuto.
Una situazione di cui lì opposizione ha provato a giovarsi destabilizzando il governo bolivariano.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia
Recente discorso di Maduro contro l'imperialismo Usa