(ASI) In un comunicato ufficiale l’Unione Europea condanna la politica degli insediamenti di Israele ed avverte che il proseguimento di tale politica metterebbe in pericolo le realzioni con lo stato di Israele le cui prospettive dipenderanno dal suo effettivo impegno per la pace.
Il comunicato recita: "Questo è un nuovo passo molto dannoso che mina la prospettiva di una soluzione a due stati e mette in dubbio l'impegno di Israele per una soluzione pacifica e negoziata con i palestinesi"
Anche il ministro degli estri italiano ha espresso il giudizio negativo del governo per i nuovi insediamenti che lo stato sionista ha in programma nei territori Palestinesi ed ha rilasciato le seguente dichiarazione: “La decisione israeliana di costruire 2.160 abitazioni a Givat Hamatos, nell'area di Gerusalemme, è un ostacolo di fronte agli sforzi per arrivare a una soluzione definitiva di un conflitto che ha già condizionato, quando non spezzato, la vita di troppe generazioni".
Tutto bene, tutto giusto in apparenza, ma per dare credibilità a queste prese di posizione, sarebbe indispensabile che alle enunciazioni di principio seguissero i fatti, cosa che purtroppo non è mai successa sino ad ora..!
I fatti in grado di forzare un cambio della politica sionista verso la Palestina potrebbero essere l’abbandonare il sostegno economico, militare e diplomatico che Europa ed Italia danno ad Israele e magari impostare un embargo commerciale per i prodotti Israeliani.
Nulla di tutto ciò è nelle intenzioni dell’Europa e dell’Italia.
A forza di gridare “ al lupo, al lupo” senza poi dargli la caccia, alla fine nessun o può più credere alle grida ed agli allarmi. Un poco più di serietà e di coerenza non guasterebbero..!
Alessandro Mezzano - Agenzia Stampa Italia