(ASI) Vienna - E’ notizia di pochi giorni fa il respingimento al Brennero, al confine tra Austria ed Italia, di qualche decina di profughi siriani. Addirittura si è proposto di sospendere il trattato di Schengen, e la cosiddetta libera circolazione dei cittadini. Il Governo austriaco ha più volte dichiarato di non volere ulteriori profughi, così come quello tedesco.
Esiste pertanto una politica di accoglienza in Austria, paragonabile alla nostra “Mare Nostrum”? Per nulla. Non solo il Governo, bensì l’opinione pubblica è contraria, se non spaventata dai “nuovi vicini”. Eppure ieri Vienna si è preparata ad accogliere 350 nuovi profughi rispetto ai 7134 già presenti. Nella capitale è stata creato un “quartiere dei profughi”, precisamente lungo la Erdbergstrasse tra i civici 186 – 196.
“Nessuno ce lo ha chiesto” – ripetono i cittadini, i quali si sono visti “piombare” dal nulla questi nuovi vicini. La paura è molta, ed è previsto un nuovo arrivo di 600 ulteriori profughi. I cittadini sottolineano la possibilità di situazioni molto probabili in luoghi ove risiedono i profughi: alti tassi di criminalità, furti, vagabondaggio per le strade. E non per ultimo, case che rimarranno invendute, perché, in quel quartiere, nessuno le vorrà più comperare.
Vienna dove ospita questi profughi che scappano dalla guerra in Siria? Principalmente in due luoghi: nella ex Zollwachschule nella Erdbergstrasse e nella vecchia Wirtschaftsuni (università economica). In tutta l’Austria, secondo il Ministero dell’Interno, verranno allestiti, nelle rispettive regioni, dei quartieri appositamente per i profughi.
La spaccatura tra la popolazione e il Governo è palese. Le reazioni di chi ha dei locali nei dintorni è stata netta: “schrecklich”, terribile è l’aggettivo più usato per descrivere la situazione creatasi.
Si può dire finalmente che anche altri Paesi europei abbiano preso atto di un problema che non affligge solo l’Italia? Solo in parte. 7034 persone le vediamo arrivare nelle nostre coste in un paio di notti. A Vienna, sono il numero ufficiale.
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia