(ASI) L’avvio del negoziato per l’ingresso della Serbia nella Ue apre nuove opportunità di investimento in un Paese come quello balcanico in ascesa politica ed economica. Nonostante la crisi economica infatti Belgrado continua ad attrarre investitori, anche perché gli accordi commerciali del Paese con la Russia offrono un potenziale mercato di circa 800 milioni di persone.
Per illustrare meglio la situazione si è svolta ieri a Roma la conferenza Serbia: nuove opportunità di business, anche alla luce dell’apertura del negoziato per l’adesione alla Ue” cui hanno partecipato tra gli altri l’ambasciatrice Ana Hrustanovic, l’ex ministro Franco Frattini e l’onorevole Stefano Dambruoso, presidente del gruppo per l’Amicizia tra Italia e Serbia.
In Serbia stanno lavorando sodo per riuscire ad aderire alla Ue in tempi rapidi tanto che anche ieri la rappresentante diplomatica del Paese ha ribadito la volontà di riuscire a chiudere i negoziati entro il 2018 riuscendo così in altri due anni ad essere parte integrante dell’Unione. “E' un piano ambizioso ma fattibile. Ci daremo da fare. Speriamo di raggiungervi nella famiglia europea quanto prima. Non vogliamo correre, ma fare i nostri compiti a casa. Vogliamo essere parte della soluzione e non parte del problema, come abbiamo dimostrato con l'accordo sulla normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina”, ha detto la Hrustanovic, ribadendo anche in modo quella che la posizione ufficiale nei confronti della questione kosovara ovvero che la Serbia non riconoscerà l’indipendenza unilaterale dalla regione.
Molto positivo in merito all’esito delle trattative anche l’ex ministro degli Esteri Frattini che, da grande conoscitore della realtà balcanica, ha anche sottolineato come, anche in virtù dell’eccellente lavoro svolto dal Premier Vucic e dal ministro degli Esteri Dacic a non lasciare che la questione Kosovo facesse ombra a tutto il resto e bloccasse l’avvicinamento del Paese all’Europa.
Frattini ha anche ribadito la necessità per l’Italia e tutta l’Europa di proseguire i lavori per il gasdotto Southstream in cui il paese balcanico svolge un ruolo di primo piano quale snodo strategico.
L’impegno italiano ad aiutare il vicino adriatico a proseguire nel suo percorso politico è stato ribadito anche da Dambruoso che a nome del comitato di amicizia tra i due paesi ha ribadito la volontà, non solo nel corso di questo semestre di presidenza europea a guida italiana ma fino alla piena adesione. L’esponente di Scelta Civica ha ribadito come “abbiamo sollecitato una rappresentanza parlamentare italiana accompagnasse l'ingresso della Serbia nell'Ue ed è quello che stiamo cercando di fare per varie ragioni, a partire dal ruolo della Serbia nel panorama internazionale, che è destinato a crescere perché il paese riveste un ruolo chiave nei Balcani, nel Mediterraneo e nell'Europa orientale”.
La Serbia appare sempre più centrale per lo sviluppo dell’Europa, anche per via del ruolo che svolge in Adriatico, nei Balcani e nell’Est Europa. Il suo ingresso nella Ue, sempre più vicino, appare un’opportunità imperdibile per tutto il sistema Italia.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia