(ASI) I miliziani dell’Isis che solo pochi giorni fa avevano conquistato la città di Mosul, sono ora a soli 90 km dalla capitale Irachena.
Il presidente statunitense Obama in prima istanza ha dichiarato che gli Usa sono pronti ad intervenire in aiuto delle autorità irachene. anche se non ha specificato la natura dell’azione che sarebbe stata adottata.
Voci autorevoli escludono un intervento diretto con forze di terra, ma prefigurano invece un attacco aereo massiccio con droni per bombardare i miliziani, come gia fatto nello Yemen contro Al Qaeda nella penisola arabica.
Dalla base militare di Balad, uno dei maggiori centri di addestramento del Paese, sono stati fatti evacuare, per motivi di sicurezza, militari e contractor americani a causa del pericolo dell’avvicinamento dei miliziani Jahidisti. La città di Kirkuc è stata invece occupata dai guerriglieri kurdi Peshmerga. Anche l’Iran è intervenuto sulla questione dichiarando che “lotterà contro il terrorismo in Iraq”.
lnfine il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è di nuovo intervenuto sulla situazione dell’Iraq ed ha affermato: «Non manderemo truppe in Iraq. Le forze di sicurezza irachene purtroppo hanno dimostrato di non essere capaci di difendere alcune città. E il popolo iracheno è ora in pericolo», Obama ha però ribadito che gli Stati Uniti offriranno comunque un aiuto a Bagdad perché hanno interesse che la situazione sia risolta e non si vuole che l’Iraq finisca nel caos. Per cui gli Usa, osserveranno l'evolversi degli eventi da lontano e per il momento, si limiteranno ad un’intensa azione diplomatica nella regione.
Niger September - Agenzia Stampa Italia