(ASI) La risata ha una forza enorme. Può unire i popoli, può allontanarli, può creare lunghe amicizie o odiose antipatie. Ridere di fronte ad un ambasciatore potrebbe essere un gesto di cordialità e amicizia. Ma potrebbe essere segno di disprezzo.
Un esempio? Durante la conferenza stampa del Tripartite Social Summit, alla domanda del giornalista David Carretta sul piano Renzi, il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e il presidente del Consiglio dell’Unione Europea Herman Van Rompuy si sono scambiati un sorriso appena percettibile. In un certo senso, sebbene meno evidente, questo fatto ricorda le risate di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy quando nel 2011 venne fatta una domandasu Silvio Berlusconi. Quello che potrebbe rimanere un semplice scherzo, nasconde un disprezzo velato e un senso di superiorità che da sempre ammanta l’Unione Europea nei confronti dei suoi membri. Una superbia che sconfina nella mancanza di rispetto verso, in questo caso, un primo ministro. Una superbia che maschera l’erosione progressiva delle sovranità nazionali. Esiste un modo per contrastare questa superbia? Ma soprattutto esiste un’Europa diversa? Un’Europa di amicizia e non di finanza, un’Europa di sorrisi sinceri e non di disprezzo nascosto?
Guglielmo Cassiani Ingoni – Agenzia Stampa Italia