(ASI) Trieste ospiterà oggi il vertice bilaterale fra Italia e Russia. Il presidente del Consiglio Enrico Letta incontrerà la delegazione russa guidata dal presidente Vladimir Putin. In agenda ci sono un serie di accordi, accompagnati da diverse intese commerciali che dovrebbero portare ossigeno all’esausta economia italiana.
Commento. Il luogo scelto per l'incontro è ricco di significati e suggestioni. Trieste è non solo geograficamente luogo d'incontro fra nazioni e culture dell'Europa orientale e occidentale, che chiedono sempre più politiche diverse dal passato, non più di contrapposizione e di separazione, ma di collaborazione e – auspicabilmente – di unione.
Esso indica che il futuro dell'Europa non è verso l‘Atlantico, ma verso Oriente e una sola Europa. Per cui l'Italia e l'Europa (quella vera dei popoli, non quella dei satrapi di Bruxelles) dovrebbero salutare con entusiasmo l'iniziativa del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e del presidente del Consiglio italiano Enrico Letta – alla lodevole e coraggiosa iniziativa del quale bisogna aggiungere il positivo atteggiamento dell'ex presidente Romano Prodi. Anche se entrambi – ad onor del vero – si muovono sulla scia del processo politico iniziato da Silvio Berlusconi quando era presidente del Consiglio, che per primo, in modo lungimirante, aprì le porte alla Russia. L'intuizione del Cavaliere, che vedeva nelle immense potenzialità del suo interlocutore orientale una grande opportunità per l'Italia di rilanciare la propria economia in affanno, è dunque più che mai attuale. E il fatto che sia condivisa da Prodi e Letta rende onore all'italianità dei due statisti e... un briciolo di giustizia al “famigerato” Berlusconi.
OcToBer-Fest per Agenzia Stampa Italia
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