(ASI) Il ministro dell’interno iraniano Mostafa Mohammad-Najjar, ha dichiarato che l'Occidente deve porre fine al suo approccio selettivo riguardo al programma nucleare dell’Iran.
"I poteri globali dovrebbero smetterla con l'applicazione di un doppio standard sulla questione dell’ uso della tecnologia nucleare", ha detto Mohammad-Najjar in una conferenza stampa mentre si trovava in Oman. "I poteri egemonici permettono a Israele di avere le armi nucleari, mentre si cerca di negare l'attività nucleare pacifica ad un paese come l'Iran", ha aggiunto. Mohammad-Najjar ha sottolineato inoltre che l'utilizzo della tecnologia nucleare pacifica è diritto inalienabile dell'Iran, aggiungendo che il programma nucleare di Teheran è sotto il completo controllo dell’ Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica. L'Iran sostiene l'idea "tecnologia nucleare per tutti, armi nucleari per nessuno", ha proseguito il ministro dell’interno dell’Iran. Secondo il ministro, l'Iranofobia è una politica fallimentare perseguita dagli Usa, volta a seminare discordia tra l’Iran e i paesi della regione. "L'Iranofbia è una politica fallita degli Usa ... che considera l'Iran come una minaccia per i paesi regionali ... al fine di creare divisioni tra l'Iran e altri paesi ". Egli ha anche sottolineato che tali politiche sono destinate a fallire perché la Repubblica islamica dell’Iran ha mantenuto relazioni amichevoli con tutti i suoi vicini. Per quanto riguarda i colloqui con i funzionari dell'Oman, Mohammad-Najjar ha detto che questi sono stati "molto costruttivi", aggiungendo che Teheran e Muscat hanno cercato di rafforzare ulteriormente i legami bilaterali. Fonte Irib
Alle parole del Ministro iraniano viene da chiedersi se sia giusto che un Paese in crescita economica che vuole sviluppare le proprie potenzialità attraverso una politica energetica indipendente e staccata dalla moltitudine di legami finanziari e politici che essa impone, possa essere "Stato sovrano" e garantirsi un proprio futuro, attraverso un investimento civile sul nucleare, svincolandosi dalle grandi multinazionali che controllano il mercato.